Riflessione dell’Arcivescovo per la IV domenica di Quaresima

ADORAZIONE EUCARISTICA  22.marzo. 2020

Riflessione dell’Arcivescovo 

IV domenica di Quaresima anno A

Gv.  9, 1.6-9.13-17.34-38 

 

E’ possibile uscire dalla notte. 

L’oscurità può essere sconfitta.

L’orizzonte tenebroso dell’uomo viene incendiato da un immenso bagliore. Qualcuno si è messo a gridare:  Io sono la luce del mondo 

Un’affermazione decisa che non si accontenta di essere una dichiarazione solenne, ma viene suffragata da un fatto inoppugnabile, verificabile: a un uomo che era cieco dalla nascita si sono aperti gli occhi e ora ci vede e, davanti a tutti è sbandierata questa cosa inaudita, egli è stato miracolato da quella luce

O Signore più che cercare la luce spesso ci accaniamo a mettere insieme argomenti per puntellare le nostre sicurezze traballanti, per consolidare a qualsiasi prezzo il nostro punto di vista

È solo quando ci riconosciamo ciechi dalla nascita che possiamo lasciarci trovare da te. Sei Tu l’unico capace di regalarci la possibilità di rinascere, ovvero di venire alla luce.

Anche per noi la guarigione possibile solo attraverso il fango, così com’è avvenuto per quel cieco e, come per lui, occorre che anche noi ci laviamo per togliere quelle incrostazioni fatte di abitudini sbagliate e anche per ripulirci da tutto ciò che gli altri ci hanno appiccicato addosso, con la pretesa di modellarci a loro immagine e somiglianza

Donaci, O Signore, la tua luce per poter vedere in maniera diversa, 

per poter capire con quale atteggiamento siamo chiamati a porci dinanzi alla vita.

Tu, o Signore, non guardi le apparenze ma scruti le profondità del cuore.

Tu, o Signore non ti lasci impressionare dalle stature imponenti, tu guardi il cuore e scarti inesorabilmente le grandezze umane, i personaggi pretenziosi, i saccenti, gli ambiziosi e scegli l’ultimo, il più piccolo, l’impresentabile

Ho capito, Signore, non basta possedere la  vista, occorre imparare a guardare e a guardare in maniera capovolta.

Tu, o Signore, mi inviti a uscire dalle tenebre del Peccato per lasciarmi avvolgere dalla tua luce Pasquale

Signore fa che io veda. 

Fa o Signore che io creda, solo se la tua luce abiterà il mio cuore, la mia vita sarà capace di credere e spostare le montagne che incombono sull’esistenza.

Aiutami, o Signore, a rivestirmi di luce, della tua luce. 

Aiutami, o Signore, a rivestirmi di Te per smascherare il male che si annida nelle pieghe della vita e rischiarare la notte che incombe sul cuore umano.

Aiutaci Signore e, rivestiti di luce, sapremo portare al mondo la tua luce, la tua consolazione, per essere segno di speranza.   AMEN

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