Veglia di Preghiera per la Pace della Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Rossano‐Cariati


La Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Rossano‐Cariati si è riunita nella serata di ieri per una intensa Veglia di Preghiera per la Pace, un momento di profonda comunione spirituale e di forte partecipazione ecclesiale, vissuto alla presenza dell’Arcivescovo e delle numerose realtà laicali che animano la vita della nostra Chiesa locale.

La Veglia è stata segnata da un momento particolarmente toccante: il collegamento in diretta da Betlemme con padre Ibrahim, che ha condiviso la propria testimonianza in un intervento carico di dolore, fede e speranza. Le sue parole – pronunciate dal cuore di una Terra Santa ferita e ancora oggi attraversata da tensioni e violenze – hanno profondamente commosso l’assemblea, ricordando a tutti l’urgenza di una pace reale e possibile.
Durante la celebrazione, l’Arcivescovo ha proposto una meditazione intensa sulla pace come cammino, responsabilità e missione, a partire dalle parole del profeta Isaia e dal Vangelo di Giovanni.

Richiamando l’immagine biblica delle “spade trasformate in aratri”, ha sottolineato come la pace non sia un’utopia poetica, ma un percorso concreto:
“La pace è una disciplina, un’arte da imparare e custodire. Non nasce spontaneamente: è una scelta quotidiana, un apprendistato del cuore.”

Ha poi ricordato che la pace cristiana non è semplice assenza di conflitto, ma presenza del Risorto che entra nelle nostre paure, come nel cenacolo:
“Gesù non rimprovera e non accusa. Mostra le sue piaghe. La pace nasce dalle piaghe guarite, dalla forza mite e fedele dell’amore.”
L’Arcivescovo ha richiamato anche il tema della Giornata Mondiale della Pace affidato da Papa Leone XIV per il 2026, centrato su una “pace disarmata e disarmante”. Una pace che rifiuta la logica della violenza e della deterrenza armata; una pace che scioglie i nodi, apre i cuori, crea fiducia.

Nel suo appello, l’Arcivescovo ha evidenziato la preziosa responsabilità delle Aggregazioni Laicali nella costruzione quotidiana della pace:
“Le vostre opere sono aratri che solcano la terra della storia per seminare giustizia, dialogo, fraternità. Il mondo ha bisogno di comunità disarmate: che non alzano muri, ma costruiscono ponti; che non diffondono rancore, ma custodiscono speranza.”
Le aggregazioni laicali – ha affermato – possono diventare luoghi che disarmano, dove le parole non feriscono, ma ricuciono, dove la diversità non divide, ma arricchisce.
Richiamando ancora Isaia – “Camminiamo nella luce del Signore” – l’Arcivescovo ha ricordato che la pace non è un traguardo già raggiunto, ma un cammino da compiere insieme, come popolo.

La Veglia si è conclusa con tre immagini consegnate alla preghiera e all’impegno di tutti: le spade che diventano aratri; il Risorto che entra nelle nostre paure dicendo “Pace a voi”; la chiamata a camminare nella luce del Signore.
In un tempo segnato da guerre, tensioni e ferite visibili e invisibili, la diocesi rinnova il suo desiderio e il suo impegno a essere strumento di riconciliazione, fraternità e dialogo, affidando al Signore il dono di una pace che sia davvero per tutti. “La pace sia con tutti voi.”

condividi su