“Un banchetto per tutte le genti”. Seminaristi a convegno

“Un banchetto per tutte le genti” è stato il tema del 68° Convegno Missionario Nazionale dei Seminaristi presenti in Italia, organizzato dalla Pontificia Unione Missionaria – Fondazione Missio – dal 26 febbraio al 1° marzo 2025 presso il Seminario Arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria.
Diverse le relazioni che ci hanno permesso di entrare sempre più nello spirito del Convegno che, ogni anno, si propone di approfondire l’universalità della missione della Chiesa e crescere in una spiritualità sempre più sinodale e missionaria.
Tra i vari relatori delle quattro giornate di Convegno sono intervenuti Mons. Giuseppe Alberti, Vescovo di Oppido Mamertina – Palmi, fidei donum in Ecuador; padre Gabriele Bentoglio, scalabriniano, biblista, responsabile dell’ufficio Migrantes di Reggio Calabria; padre Claudio Monge, missionario domenicano, da 22 anni in Turchia, docente di intercultura delle religioni.
Ad arricchire ancora di più questo momento nazionale, che ha visti coinvolti 160 seminaristi provenienti da tutta Italia, c’è stata anche la trasferta a Messina dove, accolti dall’Arcivescovo Giovanni Accolla e dal Seminario Arcivescovile “San Pio X”, abbiamo avuto modo di ascoltare alcune testimonianze della comunità multietnica dei migranti e condividere con loro un pranzo etnico.
Il filo conduttore che ha accomunato i diversi interventi è stato sicuramente il tema del “banchetto” secondo la parabola dell’evangelista Matteo. Un banchetto che sempre presuppone un clima di accoglienza e di festa capace di nutrire la nostra relazione con Dio e l’apertura verso tutti i popoli. Così è stato per le prime comunità cristiane: la comunione con Gesù nello Spirito Santo si è trasformata in forza centrifuga tale da spingere gli Apostoli ad andare ad annunciare il Vangelo ad ogni creatura (cfr. Mc 16).
Due le fonti che da cui la “missione” nasce e si alimenta: la Sacra Scrittura e i Documenti del Magistero della Chiesa. Infatti nei diversi interventi si è sottolineato come la “missione” sia una delle dimensioni centrali e principali della natura del Cristianesimo. Essa fa della Chiesa Cattolica una casa senza barriere: Katholicos in greco significa proprio universale.
L’incontro con altri popoli, culture tradizioni, oggi, non può che darsi nella narrazione, da persona a persona, di ciò che Dio ha fatto per noi e nell’inculturazione del Vangelo, valorizzando i semi della presenza del Verbo tra i popoli, sapendo che Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità». In una realtà plurale, multiculturale e multireligiosa come la nostra, è necessario imparare a interloquire con tutti e offrire un’accoglienza incondizionata ad ogni persona, qualsiasi sia la sua appartenenza culturale o religiosa.
A conclusione del Convegno don Giuseppe Pizzoli, segretario di Missio ha affermato che “in un mondo estremamente complesso, pieno di difficoltà, di frammentazioni e di contraddizioni, è indispensabile sviluppare una capacità di ascolto autentico, frutto di un’accoglienza vera senza pregiudizi, uno sguardo di benevolenza verso tutti, proprio della carità pastorale, e capacità di sintonizzarsi empaticamente con gli altri”.

Al di là dei contenuti, peraltro inerenti al nostro cammino formativo verso il presbiterato, l’iniziativa voluta anche dal nostro Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise, è stata un’opportunità per dialogare e confrontarci con gran parte dei seminaristi presenti sul territorio italiano.
Non sono mancate infatti attività laboratoriali nelle quali abbiamo avuto modo di affrontare temi legati anche alle nostre relazioni all’interno dei seminari dove “l’essere missionari” si coniuga nel nostro quotidiano là dove siamo chiamati a “fare comunità”, conformandoci sempre di più al nostro Maestro, uomo di comunione e di fraternità, missionario del Padre per la vita e la festa di tutti.
Siamo grati alla Chiesa Italiana per queste giornate di formazione, al nostro Arcivescovo per averci sollecitato a partecipare e al Signore per queste giornate che ci hanno permesso di vivere in fraternità, allargando le nostre amicizie e facendo crescere il nostro essere Chiesa, uniti in “cor unum et anima una” (At 4, 32).

Francesco, Silvio, Domenico e Natale, seminaristi dell’Arcidiocesi di Rossano – Cariati

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