

La comunità di Corigliano ha vissuto, nei giorni 24 e 25 aprile, due giornate intense di fede e partecipazione popolare in occasione della solennità di San Francesco di Paola, patrono della città e protettore della gente di mare.
Le celebrazioni sono state impreziosite dalla presenza del Vescovo diocesano, che ha voluto essere accanto al popolo coriglianese in questo tempo speciale, segnato dall’Anno della Speranza e dal commosso suffragio per il Sommo Pontefice Papa Francesco.
La sera del 24 aprile, il Vescovo ha presieduto il momento di accoglienza solenne e ha guidato la processione, partecipata da numerose confraternite, fedeli, autorità civili e militari, e dai Padri Minimi, custodi spirituali del Santuario dedicato al Santo taumaturgo calabrese.
Il 25 aprile, nella mattinata, si è svolto il Pontificale solenne, durante il quale si è elevata una particolare preghiera di suffragio per Papa Francesco, recentemente scomparso, ricordato con affetto, rispetto e profonda gratitudine.
Nella sua omelia, il Vescovo ha tracciato un profilo spirituale e profondamente umano di San Francesco di Paola, indicandolo come testimone di fede radicale, silenzio eloquente e speranza concreta. Partendo dal Vangelo proclamato, ha invitato tutti i fedeli a riconoscere la presenza del Risorto anche nelle fatiche della vita, proprio come i discepoli sulle rive del lago di Tiberiade.
“Quando la nostra vita sembra svuotarsi di senso – ha detto il Vescovo – Gesù è già lì, sulla riva, ad attenderci. Non si impone, ma ci chiama. E ci invita a mangiare, a condividere, a vivere la comunione.”
Un ricordo grato di Papa Francesco.
Durante la celebrazione è stato rivolto un ricordo speciale a Papa Francesco, a pochi giorni dalla sua scomparsa. Il Vescovo ne ha ripercorso con commozione e lucidità i tratti essenziali del pontificato, definendolo “pellegrino di pace, pastore misericordioso, fratello tra i fratelli”.
Nel suo magistero, ha ricordato, il Santo Padre ha saputo indicare alla Chiesa e al mondo vie nuove di Vangelo vissuto, come l’invito alla gioia dell’Evangelii Gaudium, la custodia della casa comune in Laudato Si’, la fraternità universale di Fratelli Tutti, e l’amore familiare in Amoris Laetitia.
“Papa Francesco ci ha insegnato che il Vangelo è vita – ha sottolineato il Vescovo – che l’annuncio della fede non può essere separato dalla vicinanza agli ultimi, dal rispetto per il creato, dalla fraternità concreta. La sua voce è stata voce profetica e paterna, che ha saputo parlare al cuore della gente.”
Un pensiero particolare è stato rivolto anche alla sua testimonianza personale di umiltà e ascolto, culminata nel suo ultimo scritto, Dilexit Nos, in cui ha affidato il suo cuore di pastore al Cuore di Cristo.
“Ha camminato davanti a noi – ha concluso il Vescovo – con passo fermo ma dolce, mostrando con la vita che l’amore di Dio non delude mai.”
Un ringraziamento sentito è stato rivolto anche alle autorità presenti, riconosciute nella loro vocazione al servizio del bene comune, con l’augurio che San Francesco possa accompagnarli nel loro quotidiano impegno per la giustizia e la pace.
La solennità si è così conclusa con una rinnovata chiamata alla speranza e alla responsabilità evangelica, nella consapevolezza che la fede vissuta in comunione è capace di generare vita nuova e di costruire ponti di fraternità.
