Solennità del Corpus Domini e Giubileo della Vicaria di Rossano

Rossano, 23 giugno 2025
Celebrata nella Chiesa Cattedrale di Rossano la Solennità del Corpus Domini e il Giubileo della Vicaria
Si è svolta ieri, con intensa partecipazione e profondo raccoglimento, la solenne celebrazione del Corpus Domini presso la Chiesa Cattedrale di Rossano, unita quest’anno al Giubileo della Vicaria. Un momento di fede e comunione che ha visto convergere, attorno all’Eucaristia, l’intera comunità della Vicaria di Rossano.


Alla celebrazione hanno preso parte i parroci e le comunità parrocchiali, i presbiteri della Vicaria, religiosi e religiose, le autorità militari dell’area urbana di Rossano, nonché la Polizia Municipale impegnata nel servizio d’ordine durante la processione. L’animazione liturgica è stata curata dai cori parrocchiali e dai ministranti, rendendo la celebrazione ancora più solenne e partecipata.
A presiedere l’Eucaristia è stato S.E. Mons. Maurizio Aloise, Arcivescovo di Rossano-Cariati, che nella sua intensa omelia ha sottolineato il profondo significato del Corpus Domini come “mistero da adorare, presenza da accogliere e pane spezzato da condividere”. L’Eucaristia, ha affermato, è sorgente di speranza, soprattutto in un tempo segnato da guerre, paure e solitudini. Il Giubileo della Vicaria si è inserito come momento privilegiato per rinnovare la fede e testimoniare la presenza viva di Cristo nelle nostre comunità.


«Cristo non ci abbandona – ha detto l’Arcivescovo – si dona a noi, entra nella nostra vita per trasformarla dall’interno. Ci invita a essere segni della sua speranza per i feriti, gli smarriti, i soli». Riprendendo le parole del Vangelo, “Voi stessi date loro da mangiare”, Mons. Aloise ha esortato i fedeli a vivere l’Eucaristia non solo come adorazione, ma come missione: farsi pane spezzato per il fratello, portatori concreti di speranza e amore.
Particolarmente toccante è stata la processione eucaristica per le vie del centro storico di Rossano, segno di una fede che cammina e si fa visibile nella storia. «Non è solo un gesto esteriore – ha sottolineato – ma un atto di testimonianza gioiosa: Gesù cammina con noi». La presenza dell’ostensorio tra le strade della città è divenuta segno vivo di un Dio che visita le nostre case, entra nelle nostre povertà, accende speranza.
La celebrazione si è conclusa con un forte invito a diventare Eucaristia vivente, per continuare il cammino del Giubileo nella quotidianità, attraverso gesti di accoglienza, perdono, solidarietà e amore.
“Qui c’è il Signore” – ha proclamato l’Arcivescovo – e se Gesù è con noi, nulla è perduto: tutto può ricominciare, tutto può essere trasformato.

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