Rossano, 5 novembre 2025
Nella Cattedrale di Rossano la Celebrazione Eucaristica del “Fiore della Carità”
Un segno di amore che unisce i vivi e i defunti nella speranza del Vangelo
Nella serata di oggi, presso la Cattedrale di Rossano, si è tenuta la Celebrazione Eucaristica in suffragio dei defunti, conosciuta come “Fiore della Carità”, promossa e organizzata dalla Caritas Diocesana di Rossano-Cariati.
Numerosi fedeli hanno preso parte alla liturgia presieduta dall’Arcivescovo, che nella sua omelia ha invitato a vivere la memoria dei defunti come occasione di fede e di carità concreta.
Il “Fiore della Carità” — distribuito nei giorni scorsi nelle parrocchie dell’Arcidiocesi — rappresenta un segno tangibile di amore solidale: invece di offrire fiori destinati a sfiorire, i fedeli sono invitati a compiere un gesto di bene, sostenendo le opere di carità della Chiesa a favore dei più bisognosi.
“È un modo per dire – ha sottolineato l’Arcivescovo – che l’amore non si ferma davanti alla morte, ma continua a fiorire nel servizio, nella solidarietà, nella carità. Ogni piccolo gesto fatto nel nome di una persona cara diventa una preghiera viva, un profumo d’amore che sale a Dio e porta frutto nella vita di chi ha bisogno.”
Richiamandosi alla Parola di Dio, l’Arcivescovo ha ricordato che “la pienezza della Legge è la carità”, come afferma San Paolo, e che “ciò che doniamo con amore non va mai perduto”.
Nell’omelia, ha anche citato San Leone Magno, che insegna:
“L’elemosina non impoverisce, ma arricchisce; non toglie, ma semina; e ciò che è seminato nella carità fruttifica in eterno. Le mani che si aprono ai poveri si aprono al cielo.”
Il “Fiore della Carità” diventa così un gesto ecclesiale e comunitario, un segno di comunione che lega la preghiera per i defunti all’impegno per i fratelli più fragili.
È la testimonianza che l’amore cristiano è più forte della morte e che la fede si traduce in opere concrete di bene.
“Ogni gesto d’amore – ha concluso l’Arcivescovo – è un seme di eternità: ciò che doniamo nel nome di Cristo non si perde, ma costruisce comunione tra i vivi e i defunti. Che il Fiore della Carità continui a sbocciare nelle nostre comunità come segno di fede viva, di speranza concreta e di amore che non muore.”
La Caritas Diocesana ringrazia tutte le parrocchie e i volontari che hanno collaborato alla diffusione dell’iniziativa e rinnova l’invito a mantenere viva questa tradizione di fede e solidarietà, che unisce la memoria dei nostri cari alla carità verso i poveri.

