Messa del Crisma 2025: “Unti per la Missione, Chiesa della Speranza”

Nel pomeriggio di mercoledì 16 aprile, Mercoledì Santo, nella Cattedrale di Maria SS. Achiropita, si è celebrata la solenne Messa del Crisma, momento centrale della Settimana Santa e simbolo dell’unità ecclesiale attorno al Vescovo.

A presiedere la celebrazione è stato S.E. Mons. Maurizio Aloise, Vescovo della Diocesi, concelebranti tutti i presbiteri della diocesi. Hanno preso parte anche i Vescovi emeriti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e numerosi fedeli provenienti da tutte le parrocchie. Una partecipazione corale che ha reso visibile la comunione della Chiesa locale in uno dei suoi momenti più significativi dell’anno liturgico.

Il servizio liturgico è stato curato dalla Cattedrale, in collaborazione con l’Ufficio Liturgico Diocesano. L’animazione della liturgia è stata affidata quest’anno alla Vicaria di Longobucco, mentre i canti sono stati eseguiti da un coro diocesano composto dai cori parrocchiali dell’intero territorio.

Durante la celebrazione sono stati benedetti gli oli santi: l’Olio dei Catecumeni, l’Olio degli Infermi e il Sacro Crisma. Essi saranno utilizzati nel corso dell’anno per la celebrazione dei sacramenti in tutte le comunità della diocesi.

Nell’omelia, il Vescovo ha richiamato il senso profondo di questa celebrazione: una Chiesa in cammino, segno di speranza. La messa del Crisma si svolge nell’Anno Giubilare della Speranza e nel cuore del Cammino Sinodale ed il vescovo ha sottolineando che “ci stringiamo attorno all’altare del Signore come un unico popolo santo di Dio, come una Chiesa che vive, che cammina, che ascolta nella forza dello Spirito”.

Il presule ha invitato la comunità diocesana a vivere con intensità la propria vocazione missionaria, ricordando che “siamo unti per la missione”, chiamati ad essere “segni di speranza, artigiani della prossimità, seminatori di pace”.

Particolare rilievo è stato dato alle tre urgenze emerse nel processo sinodale nell’assemblea di Roma: comunicare, apprendere e assemblare. Tre vie per costruire una Chiesa che sia realmente “casa per tutti e spazio di misericordia”, capace di ascolto, accoglienza e discernimento, capace di costruire il “noi”.

Rivolgendosi ai sacerdoti, nel giorno in cui hanno rinnovato le promesse sacerdotali, il Vescovo ha ricordato che “siamo inviati non per dominare, ma per servire, non per giudicare, ma per curare”, e costruire relazioni.

Infine, ha incoraggiato l’intera comunità a non cedere alla stanchezza o al disincanto, ma a custodire i segni di speranza già presenti: “giovani che si avvicinano con nuove domande, famiglie che riscoprono la fede, comunità più collaborative, la dedizione silenziosa di tanti presbiteri con una presenza capillare di parrocchie che ancora oggi sa annunciare con forza e gioia”, la vitalità di movimenti e associazioni.

Una Chiesa che ascolta, che cura, che genera gioia. Una chiesa che custodisce tanti segni di speranza. La Messa Crismale si è conclusa con un forte invito alla corresponsabilità e alla missione: “Popolo santo di Dio, siamo unti per fare della nostra vita un dono, per camminare insieme nella sinodalità, per custodire una speranza più forte della paura, e per mostrare a tutti il volto di una Chiesa che sa ancora generare gioia”.

Al termine della celebrazione, ogni parrocchia ha ricevuto dalle mani del Vescovo un voucher–contributo, da destinare ad un’opera concreta di carità sul territorio parrocchiale. Questo gesto, carico di significato simbolico e pastorale, rappresenta una restituzione da parte del Vescovo alle comunità parrocchiali, che nel corso delle visite pastorali contribuiscono alla costituzione del fondo della “Carità del Vescovo”.

In questo Anno Giubilare della Speranza, il Vescovo ha voluto che quanto ricevuto dalle parrocchie venisse restituito ai poveri, affinché ciascuna comunità possa vivere un segno tangibile di prossimità, condivisione e speranza.

condividi su