
Ieri Sera nella solenne cornice della Chiesa Cattedrale di Rossano, si è svolta la Liturgia Penitenziale presieduta da S.E. Mons. Maurizio, arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati. Un momento di intensa preghiera e profonda riflessione, vissuto dalla comunità diocesana come occasione privilegiata per riconciliarsi con Dio e con i fratelli, nel cammino verso il Giubileo della Speranza.
Nella sua riflessione omiletica, l’arcivescovo ha invitato tutti i presenti a lasciarsi toccare dalla misericordia del Signore, sottolineando come il sacramento della riconciliazione non sia semplicemente un rito da compiere, ma un autentico incontro personale con Cristo, il volto visibile del Padre.
Meditando sulla Prima Lettera di Giovanni, l’arcivescovo ha richiamato i fedeli a liberare il cuore da ciò che lo appesantisce – brama, superbia, egoismo – per ritrovare ciò che davvero permane: la volontà di Dio. Domande incisive hanno guidato l’esame di coscienza personale: “Che cosa sto inseguendo? Dove si posano i desideri del mio cuore?”
Il momento centrale della riflessione è stato affidato al Vangelo del Buon Samaritano, con un accorato invito a non voltarsi dall’altra parte di fronte alla sofferenza altrui. “Chi ho evitato nella mia vita per convenienza o indifferenza?” ha chiesto l’arcivescovo, invitando ciascuno a riconoscere le proprie chiusure e le occasioni mancate di amore concreto.
Rifacendosi alla Lettera pastorale Spes non confundit, Mons. Maurizio ha definito l’esame di coscienza “una via di verità e di libertà”, un’opportunità per riconoscere le proprie ferite e lasciarle guarire nella misericordia. Ha ricordato come il confessionale sia la locanda in cui il Signore affida ciascuno alle cure della Chiesa, con un mandato d’amore: “Abbi cura di lui, di lei. Io pagherò ogni debito.”
Infine, ha esortato la comunità ad accostarsi con fiducia al sacramento della riconciliazione, affinché lo Spirito Santo possa illuminare i cuori, guarire le ferite e riaccendere la speranza: “Dio non si stanca mai di perdonare – ha concluso – e noi non dobbiamo mai stancarci di lasciarci perdonare”.
La celebrazione si è svolta in un clima di raccoglimento e partecipazione, con numerosi fedeli che si sono accostati alla confessione individuale, riscoprendo la bellezza di una vita riconciliata e aperta alla speranza.