“Insieme costruiamo speranza’ – Inclusione day 2025


L’Arcidiocesi di Rossano-Cariati ha rinnovato anche quest’anno l’appuntamento con l’Inclusion Day, una giornata dedicata allo sport e all’integrazione sociale, aperta a persone con e senza disabilità, per promuovere una cultura di solidarietà, partecipazione e corresponsabilità.


L’evento, promosso dagli uffici diocesani di Sport, Turismo e Tempo Libero, Pastorale per le Persone con Disabilità e dal Settore Giovani di Azione Cattolica, si conferma una felice intuizione della Chiesa locale, che attraverso lo sport continua a educare ai valori della lealtà, dell’umiltà, del sacrificio e dell’amicizia.


Alla manifestazione hanno preso parte associazioni di volontariato impegnate nel sostegno alle persone con disabilità, catechisti, parroci, numerosi docenti e studenti, nonché rappresentanti delle forze dell’ordine, segno di una comunità unita intorno al valore dell’inclusione.


Durante l’Inclusion Day 2025 si sono susseguite numerose testimonianze significative, che hanno arricchito l’intera manifestazione offrendo ai partecipanti spunti di riflessione, racconti di vita e stimoli educativi e comunitari.
Hanno portato il loro contributo:
Domenico Nigro Imperiale, presidente regionale FIM Calabria e istruttore subacqueo con specializzazione Adaptive, che ha condiviso la sua esperienza nello sport inclusivo e nel superamento delle barriere attraverso la disciplina subacquea;


Kevin Garofalo, della Polisportiva Olimpya, che ha illustrato il valore sociale ed educativo dello sport come luogo di incontro, corresponsabilità e partecipazione attiva;


Piero Greco, formatore nazionale FIPSAS per gli istruttori subacquei dedicati alle persone con disabilità, che ha raccontato percorsi, metodologie e storie di integrazione nate nel mondo della subacquea adattata;


Il Gruppo Subacqueo Paolano, centro di eccellenza nazionale per le attività subacquee FIPSAS rivolte alle persone con disabilità, che ha presentato esperienze, attività e progetti sviluppati sul territorio e a livello nazionale;


I Giovani di Azione Cattolica Diocesana, che attraverso la voce di alcuni giovani ha offerto una testimonianza di servizio, sensibilità ecclesiale e impegno per una comunità che sia realmente casa per tutti.


Queste testimonianze, differenti ma profondamente complementari, hanno contribuito a rendere la giornata un vero laboratorio di inclusione, di crescita e di speranza condivisa.


L’appuntamento si è svolto oggi giovedì 11 dicembre, articolato in due momenti distinti.


Nella mattinata, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Majorana”, si sono tenuti i saluti delle autorità Civili e Scolastiche e di S.E. l’Arcivescovo Mons Maurizio Aloise. Una partita dimostrativa di torball ha reso protagonisti atleti non vedenti e normodotati.


Nel pomeriggio, presso il palazzetto dei Padri Giuseppini del Murialdo, la comunità si è riunita per la seconda parte dell’evento.


La giornata si è conclusa con attività sportive dimostrative curate dalla Polisportiva Olimpya e con un torneo interparrocchiale che ha visto protagonisti giovani e adulti provenienti dalle comunità del territorio.


Nel suo primo intervento, rivolto a studenti, docenti, sportivi e famiglie, Mons. Aloise ha sottolineato il valore educativo e istruttivo della giornata.
Ha ricordato che ogni persona porta un tesoro prezioso anche nelle proprie fragilità e che proprio queste fragilità ci educano a riconoscere la bellezza della dignità umana.
«Non esiste un ‘noi’ e un ‘loro’ – ha affermato – ma un’unica umanità che cammina insieme. L’inclusione educa tutti: chi offre e chi riceve, chi accompagna e chi cresce. È un apprendimento reciproco che costruisce una comunità più fraterna e più giusta».


Il presule ha inoltre richiamato l’attenzione sulle persone con disabilità che vivono in contesti di guerra o violenza, ricordando che la tenerezza e la responsabilità verso le fragilità ferite sono parte essenziale della crescita di una società civile.


Il secondo intervento, rivolto in particolare alle componenti ecclesiali, si è chiesto: “Come, in una Chiesa sinodale in missione, è possibile valorizzare la corresponsabilità dei fedeli con disabilità?” e ha messo in luce la valenza evangelizzatrice dell’Inclusion Day.


Mons. Aloise ha richiamato la Chiesa tutta – parroci, catechisti, operatori pastorali, associazioni e movimenti – a una corresponsabilità piena nella missione.


«Una Chiesa sinodale – ha affermato – è una Chiesa dove tutti ascoltano tutti, perché ogni persona, anche con disabilità, è portatrice di un annuncio unico. L’inclusione non è solo un valore sociale: è Vangelo vissuto, è testimonianza, è evangelizzazione concreta».


Il padre arcivescovo ha ricordato che la missione non si realizza senza l’ascolto delle fragilità e senza la costruzione di percorsi personalizzati che permettano a ciascuno di essere protagonista della propria vita di fede. Ha infine invitato le comunità a superare barriere culturali e spirituali, affinché la Chiesa sia davvero “casa per tutti”.


L’Inclusion Day 2025 ha confermato la sua forza educativa, sociale ed evangelizzatrice: una giornata che unisce, istruisce, testimonia e costruisce speranza.


La partecipazione delle scuole, delle parrocchie, delle associazioni, delle famiglie e degli atleti ha reso la manifestazione un esempio concreto di comunità che si apre, accoglie e cresce insieme.

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