Chiesa Cattedrale – Santuario Diocesano dell’Achiropita, Rossano
Nel pomeriggio di oggi, 29 Novembre 2025, nella cornice suggestiva del centro storico di Rossano, si è celebrato il Giubileo delle Corali dell’Arcidiocesi di Rossano–Cariati, un evento di grande intensità spirituale e comunitaria che ha visto riuniti i cori parrocchiali provenienti da tutta la diocesi.
Alle ore 15.30, i coristi sono stati accolti nella chiesa di San Bernardino, dove hanno vissuto un tempo di preparazione caratterizzato da confessioni, meditazione e cura dei dettagli liturgici in vista della celebrazione della I Domenica di Avvento. Da lì, in clima di raccoglimento, fraternità e preghiera, è iniziato il pellegrinaggio verso la Chiesa Cattedrale – Santuario dell’Achiropita, segno concreto del cammino di fede che l’Avvento invita a intraprendere.
All’arrivo in Cattedrale, i cori sono stati accolti dall’Arcivescovo, S. E. Mons Maurizio Aloise, che ha presieduto la Celebrazione dell’Eucaristia, concelebrata con i sacerdoti e con don Marco, direttore del settore Musica Sacra dell’Ufficio Liturgico Diocesano
Nel suo messaggio ai presenti, l’Arcivescovo ha rivolto parole profonde e ricche di significato, valorizzando la vocazione delle corali al servizio della liturgia.
Richiamando il Salmo responsoriale – «Andiamo con gioia alla casa del Signore!» – ha ricordato come l’Avvento sia un pellegrinaggio interiore: “parte dalla notte e si dirige verso il giorno; dalla distrazione verso la vigilanza; dal sonno verso la vita nuova”.
Ha esortato i fedeli a vivere questo tempo come un risveglio, alla luce dell’appello di San Paolo: “È ormai tempo di svegliarvi dal sonno”. La venuta del Signore, ha indicato il Vangelo, avviene nel quotidiano e richiede cuori pronti e vigilanti.
In questo cammino si inserisce, secondo l’Arcivescovo, il significato profondo del Giubileo delle Corali:
«Il vostro ministero è profondamente significativo del tempo di avvento: aiutate la comunità a vegliare, a camminare nella luce e a desiderare l’incontro con Cristo.»
Ha ricordato inoltre le parole di Papa Leone, secondo cui il canto liturgico è “edificazione spirituale dei fratelli”, sottolineando come il compito delle corali sia quello di guidare e coinvolgere l’assemblea nella lode, dando voce al popolo che attende il suo Signore.
Richiamando le letture del giorno, l’Arcivescovo ha evidenziato che la musica e il canto sono strumenti di luce:
«La musica è un dono della sapienza di Dio: un linguaggio capace di esprimere ciò che le parole non dicono. Chi canta ama: “Cantare amantis est”, ci ricorda Sant’Agostino.»
Ha poi descritto il coro come immagine della Chiesa: una realtà fatta di voci diverse che si armonizzano nel cammino sinodale.
Citando Sant’Ignazio di Antiochia – “Dalla vostra unità e dal vostro amore concorde si canta a Gesù Cristo” – ha ricordato ai coristi che la bellezza nasce dall’ascolto reciproco e dalla comunione.
Infine, ha rivolto un invito accorato: «Siate custodi della bellezza che sveglia il cuore; Siate sentinelle della luce che viene; Siate voci che preparano la via del Signore.»
Affidando tutti alla protezione di Santa Cecilia, patrona della musica sacra, l’Arcivescovo ha concluso riprendendo l’invito del Salmo:
«Andiamo con gioia alla casa del Signore.
Andiamo cantando.
Andiamo vigilanti.
Andiamo incontro al Signore che viene.»

