Nella splendida cornice spirituale del Santuario della Madonna delle Grazie di Spezzano Albanese, si è celebrato giovedì 1° maggio 2025 il Giubileo delle Aggregazioni Laicali, un evento di intensa partecipazione e profonda comunione ecclesiale, che ha visto convenire numerosi gruppi, movimenti e associazioni laicali della diocesi, insieme al Padre Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise.
Accolti con gioia dai sacerdoti e dalla comunità parrocchiale del santuario mariano, i fedeli hanno vissuto una giornata di grazia e riflessione, all’insegna della speranza e della corresponsabilità nella Chiesa.
Alle ore 10:00, nell’Aula del Giubileo, sono iniziate le attività con le meditazioni guidate da don Luigi Lavia, che hanno introdotto i presenti in un clima di preghiera e discernimento. A seguire, il pellegrinaggio verso il santuario e la celebrazione del sacramento della confessione, ha condotto i partecipanti alla Concelebrazione Eucaristica delle ore 12:00, presieduta dall’Arcivescovo Aloise insieme ai sacerdoti.
Nel pomeriggio, dopo la recita della Coroncina della Divina Misericordia alle ore 15:00, i rappresentanti delle aggregazioni laicali hanno presentato le loro attività, testimoniando un impegno concreto nel tessuto ecclesiale e sociale, quale segno di speranza viva nella Chiesa diocesana.
Cuore spirituale della giornata è stata l’omelia dell’Arcivescovo, che ha invitato le aggregazioni a riscoprire la loro vocazione profetica, ribadendo con forza:
“Siete chiamati a essere testimoni della speranza non solo con le parole, ma con la coerenza della vita, con la carità operosa, con la capacità di collaborare, costruire e rimanere anche quando è difficile.”
Il Giubileo è stato definito da Mons. Aloise un’occasione per riconoscere la fedeltà di Dio che continua a chiamare, a radunare e ad inviare, e per riscoprire che la vocazione laicale è parte integrante e corresponsabile della missione della Chiesa. Ha ricordato come le aggregazioni non siano “chiese parallele”, ma membra vive dell’unico corpo ecclesiale, chiamate a costruire unità nella pluralità dei carismi.
Nel giorno dedicato a San Giuseppe Lavoratore, l’Arcivescovo ha indicato il Santo come modello esemplare per ogni laico: uomo del silenzio, dell’obbedienza, dell’azione concreta, custode della speranza anche nelle difficoltà. Un riferimento forte per laici chiamati a essere artigiani del Vangelo nella vita familiare, professionale e sociale.
Durante la giornata, si è registrata la presenza attiva e appassionata di numerosi gruppi e associazioni, tra cui: Associazione Madre Isabella De Rosis, Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Cursillos, Ex Allieve Salesiane, Focolarini, Gruppo Divina Misericordia, Rinnovamento nello Spirito Santo, Giuristi Cattolici, Gruppo San Francesco di Paola, Istituzione Teresiane, Neocatecumenali, Pia Unione Santa Rita, UCIM.
Il Giubileo si è concluso con l’esortazione dell’arcivescovo: “Vi invito a vivere questa giornata non solo come una celebrazione, ma come un rinnovato “sì” al Signore nella Chiesa. Un “sì” ecclesiale, che non isola, ma unisce; che non divide, ma costruisce comunione; che non insegue successi umani, ma cerca la fedeltà al Vangelo”.
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Alla Madonna delle Grazie, madre della speranza, sono stati affidati i cammini di ogni aggregazione, perché – come recitava il salmo – “renda salda l’opera delle nostre mani”. Che le vostre mani, i vostri cuori, le vostre vite siano strumenti nelle mani di Dio, per portare speranza al mondo e luce alla Chiesa.

