Giubileo dei Marittimi nella Diocesi di Rossano-Cariati

Oggi, 12 dicembre 2025, la Diocesi di Rossano-Cariati ha celebrato il Giubileo dei Marittimi con una solenne mattina di preghiera e di ringraziamento per tutti i lavoratori del mare

La cerimonia si è svolta presso la Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, nel comune di Corigliano-Rossano, accolti dal Capitano C.F. (CP) Tullio ARCANGELI, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e religiose, oltre a numerosi marittimi, pescatori e operatori portuali.
L’evento, organizzato dall’Ufficio Diocesano dell’Apostolato del Mare, è stato presieduto dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati, che ha guidato la comunità di fedeli in un momento di riflessione spirituale e di preghiera per coloro che ogni giorno solcano il mare, affrontando sfide quotidiane legate alla sicurezza, alla fatica e alla speranza.

Durante la sua omelia, l’Arcivescovo ha sottolineato il legame profondo tra il lavoro dei marittimi e i temi universali della speranza, della solidarietà e della pace. In un momento di particolare riflessione, ha ricordato come il mare, con la sua bellezza ma anche con la sua forza, rappresenti una metafora della vita stessa. Con un passo evocativo tratto dal libro del profeta Isaia, l’Arcivescovo ha invitato i marittimi a non perdere mai di vista la “bussola” spirituale, rappresentata dalla Parola di Dio, per non smarrirsi nelle tempeste della vita.
«Oggi celebriamo il Giubileo dei Marittimi», ha dichiarato l’Arcivescovo, «con il cuore rivolto a Cristo, “porta” attraverso la quale siamo invitati a entrare per riscoprirci, come pellegrini di speranza. Ogni viaggio, anche il più difficile, può diventare cammino di fede. Cristo è la bussola che non inganna, la stella che non tramonta, il porto sicuro in cui ognuno può attraccare.»

Un altro momento particolarmente toccante della giornata è stato il ricordo delle tante vite che il mare ha accolto nel suo abbraccio, tra cui i pescatori e i marittimi che non sono tornati a casa, così come i tanti migranti che hanno perso la vita cercando speranza. L’Arcivescovo ha pregato per loro, affinché il Signore apra a ciascuno la sua porta di luce, e ha chiesto a tutti di non dimenticare coloro che, con dedizione, sono spesso i primi a soccorrere e salvare chi si trova in pericolo.

La riflessione è proseguita con un invito forte e chiaro: «Siamo chiamati a essere professionisti della speranza», ha affermato l’Arcivescovo. Un messaggio di speranza che non si limita alla fede spirituale, ma che si traduce anche in gesti concreti di solidarietà e servizio.
La comunità cristiana e i marittimi sono stati esortati a navigare insieme verso il porto sicuro della fede, senza mai dimenticare il valore dell’aiuto reciproco e della fraternità. “Oggi il Signore ci chiede: Qual è la rotta che stai seguendo? Quali venti stai ascoltando? A chi stai dando il timone della tua vita?”
In questo Giubileo, l’Arcivescovo ha anche ricordato Maria, Stella Maris, guida e protezione per tutti coloro che vivono e lavorano sul mare. La sua protezione, ha sottolineato, è una presenza materna che accompagna ogni viaggio, ogni difficoltà e ogni speranza.
Il Giubileo, ha concluso l’Arcivescovo, è un tempo di grazia, di misericordia e di riflessione. È il momento di fare il punto nave della nostra vita, per chiedere al Signore di guidarci verso una rotta sicura, con un cuore vigilante e docile alla Sua volontà. Un’opportunità per riconoscere che, come marittimi, siamo tutti chiamati a essere pellegrini, non solo sulle acque del mare, ma anche nel nostro cammino di fede.
Concludendo, l’Arcivescovo ha invocato la protezione di Maria Stella Maris su tutti i marittimi, le loro famiglie e sul lavoro che ogni giorno svolgono con coraggio e dedizione.

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