Omelia dell’Arcivescovo Funerali fam. Acri-Olivo

Dies Natalis

di Stanislao ACRI,

Daria OLIVO e Pieremilio ACRI

19. 7. 2018

 

Quello che portiamo all’altare stasera è un cuore lacerato. Ci mettiamo accanto, come unica comunità, a coloro che sono le vittime più colpite da questo dolore, la famiglia Acri e la famiglia Olivo.

Viviamo uno strappo insanabile che da cui sgorga tanto dolore.L’intelligenza e il cuore, si rifiutano di accogliere l’evidenza e gridano con forza … Perché?

Perché Signore si deve morire così giovani, e in questo modo, proprio quando la vita inizia ad assumere forma e offre le prime risposte ai sogni coltivati?

Perché Signore?

Da poco Pieremilio aveva ricevuto il battesimo riempiendo di gioia quel giorno, ma tutto ha avuto il suo epilogo in un drammatico incidente stradale.

Perché Signore?

So bene che a questa domanda non c’è una risposta puntuale e mi rifiuto di pensare che tu, il Dio della vita, li abbia voluti con Te, in paradiso, privandoci del loro volto e del loro affetto.

Tu che hai conosciuto il dolore; Tu a cui la vita è stata strappata sulla croce, Tu dov’eri l’altro giorno?

Dov’eri Signore? …e dove sei?

Sono queste le domande e le riflessioni angosciate che tutti ci stiamo facendo.

Abbiamo bisogno di capire, di farcene una ragione, abbiamo bisogno di Te o Signore!

Mentre riflettevo e combattevo con i miei pensieri, come ciascuno di noi, mi è venuta incontro la Tua parola, quella appena ascoltata, e il sussurro della Tua voce mi ha consolato e donato luce.

Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò!

Tu, o Signore,  l’altro giorno eri vicino a Pieremilio, Daria e Stanislao, proprio mentre i loro occhi si chiudevano e la vita sfilava via.

Eri lì per tendergli un abbraccio rassicurante e caldo.

Eri lì accanto a loro per farli sentire a casa, nella casa della luce e della pace.

Tu, il Vivente, sei stato lì a prenderti cura di loro proprio come oggi la parola ascoltata ci aiuta a credere.

Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò!

Non devo chiedere a te ragione della loro vita ma lo devo chiedere a me, a noi , a quanti con la propria responsabilità, ogni giorno, sono chiamati nelle piccole e grandi scelte a prendersi cura di chi gli sta accanto.

Non devo imputare a te i miei errori, la mia negligenza, o ancor peggio il mio peccato con cui non coltivo un mondo più giusto ed equo.

Le mie, le nostre scelte egoistiche e superficiali, rovinano e corrompono la realtà in cui viviamo, facendoladiventare una selva di comportamenti sconsiderati e iniqui dove la vita, l’altro, il bene comune di tutti, vengono calpestati.

Tu mi dici:

Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò!

, o Signore, in questo momento di dolore anche noi abbiamo bisogno del tuo abbraccio per sentire che la vita delle persone cha amiamo non sia finita in quell’impatto di morte, ma continua accanto a te.

Possa il loro sorriso e il loro amore continuare ad essere per noi monito di maggiore cura per la vita che ci è data, che ci è stata donata.

Nel brano ascoltato tu ci indichi una strada ricca di consolazione e speranza:

Prendete il mio giogo sopra di voi, e imparate da me che sono mite e umile di cuore”.

È in questo stile di mitezza e umiltà che ogni agire umano, da corsa al possesso, da voglia oppressiva di garantirsi un futuro, può aprirsi edivenire umile e mite gesto d’amore.

Stanislao e Daria li abbiamo conosciuti così, un uomo e una donna miti ed umili di cuore aperti con fiducia al dialogo con te, desiderosi di costruire un mondo migliore attraverso il loro amore, la loro famiglia.

Oggi raccogliamo noi questo testimone, perché la loro vita continui nel cuore di chi li ha conosciuti e amati.

Tu, o Signore, donaci la consolazione del cuore e la forza di continuare a credere e sperare.Rendici generatori di vita e non di morte, artigiani della gioia e non seminatori di dolore.

Riempici o Dio del tuo amore, quell’amore che sgorga dal Cristo morto e risorto, quell’amore capace di dare dignità alla vita delle persone che ci sono affidate e che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino; quell’amore che ora avvolge pienamente la vita dei nostri cari.

Anche a te Vergine Santa rivolgiamo il nostro sguardo orante.

Santa Maria, Madre di Dio e di ogni uomonoi t’imploriamo di starci vicino in questo momento di prova.

Liberaci dai brividi delle tenebre.Nell’ora del nostro calvario, Tu, che hai sperimentato l’eclissi del sole, stendi il tuo manto su di noi,sicché, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà. 

Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza di chi è nel dolore e nella fatica del vivere

Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. 

Conforta col baleno struggente degli occhi, chi ha perso la fiducia nella vita. 

Ripeti ancora oggi il canto del Magnificat, e annuncia straripamenti di giustizia a tutti gli oppressi della terra. 

Se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi 

le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto.

E sveglieremo insieme l’aurora(Bello)

Così sia.

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