Si è svolta nella comunità del Centro Storico di Corigliano, presso la comunità parrocchiale di Santa Maria Maggiore, la solenne celebrazione in onore di Santa Lucia, momento intenso di fede, preghiera e tradizione popolare, molto sentito dalla comunità locale.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo, concelebrata da don Fiorenzo e don Michele, alla presenza di numerosi fedeli che hanno voluto rendere omaggio alla Santa, invocata come protettrice della vista e luce nelle tenebre della vita.
Nel corso della sua omelia, il Vescovo ha ricordato la figura di Santa Lucia di Siracusa, giovane martire e testimone luminosa del Vangelo, sottolineando come la sua vita, pur breve, sia stata un esempio straordinario di coraggio, fede, speranza e carità. Lucia, rinunciando alle sicurezze umane e donando tutto ai poveri, ha scelto Cristo come unica luce capace di illuminare l’esistenza.
Richiamandosi alle letture liturgiche del giorno, il Presule ha invitato i fedeli a riscoprire il significato autentico della “vista” cristiana: non solo quella fisica, ma soprattutto quella spirituale, capace di riconoscere la presenza di Dio nella quotidianità e nei fratelli più fragili. Come il profeta Elia, Santa Lucia ha saputo preparare il cuore ad accogliere la vera Luce, vivendo una testimonianza radicale e fedele fino al martirio.
«Santa Lucia – ha affermato il Vescovo – ci insegna ad aprire gli occhi del cuore, a non fermarci alle apparenze e a diventare testimoni di quella luce che non consuma, ma purifica e vivifica». Un invito forte a rinnovare l’impegno cristiano, affinché ciascuno possa essere strumento di pace, amore e speranza nel mondo di oggi.
Non è casuale, ha ricordato ancora il Presule, che la Santa venga celebrata nel giorno più corto dell’anno: segno di una luce che vince ogni oscurità, illuminando il cammino dell’umanità.
La festa di Santa Lucia si conferma così, per la comunità di Santa Maria Maggiore e per tutto il Centro Storico di Corigliano, un appuntamento che unisce devozione, tradizione e identità, rafforzando il legame profondo tra fede vissuta e storia del territorio.
La celebrazione si è conclusa con una preghiera corale alla Santa, affinché interceda per tutti e doni “l’ottica del cuore”, per saper riconoscere Dio nei fratelli e diventare riflesso della sua luce nel mondo.