Commento al Vangelo di oggi

“RALLÈGRATI MARIA”: TU SEI LA “PIENA DI GRAZIA”!

Un testo Conciliare afferma: All’annuncio dell’Angelo (Lc 1, 26-38), Maria Vergine accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio, divenendo così Discepola e Madre del Verbo.

“Discepola”, perché si mise in “Ascolto” della Parola; “Madre”, perché offrì, in maniera libera e generosa, il suo grembo alla Parola, custodendola per 9 mesi, nello “scrigno” del suo corpo (LG 8).

Sant’Agostino arriva a dire che: “Maria, fu più grande per aver accolto la Parola, prima nel cuore che nel grembo!”


In tal modo, seppe dare stabile alloggio al Signore, nella stanza più segreta della sua Anima!

Accogliendolo nel corpo, seppe adattare i suoi ritmi a quelli del Bimbo Divino, modificò le sue abitudini, consacrando suoi giorni, alla gestazione di una creatura che era il Figlio di Dio, che si incarnava in lei, per la Salvezza di tutti noi.

A tutto questo, fa eco, don Tonino Bello, che ci dice: “In questo modo, Maria, ha contribuito a riscattare il peccato di Eva, pagando con cambiali di lacrime”!

L’Incarnazione del Verbo è, per tutto questo, il “Miracolo dei Miracoli!” Tutta la scena Evangelica è, poi, arricchita da tanti nomi e riferimenti geografico- temporali, come a dimostrare che tutto questo è realmente avvenuto (“Kai Egèneto= E avvenne che…” – Lc 1, 8a).

Ovvero, “E avvenuto”, è Storia, Gesù, è una Persona reale, non un’idea o fantasia, men che meno un’Ideologia!
È in Lui, che tutto l’Antico Testamento trova il suo “compimento”! Von Bàlthasar, ci dice che: “Si e’ mossa tutta la Trinità, per entrare nella casa di Maria”.

Davvero singolare tutto questo, perché finora Dio, nella Bibbia, non era mai entrato a casa di nessuno. Infatti, tutti coloro che volevano incontrarlo, dovevano recarsi nel Tempio. Notiamo, ancora, come Luca, fa precedere, l’Annunciazione a Maria, da quella fatta a Zaccaria.

Ora vediamo che, entrambi, esprimeranno un “dubbio”: “Com’è possibile?”. Ma, mentre Zaccaria venne “punito” (E resterà “muto”), perche’ il suo era un dubbio di natura materiale: “Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni…” (v 18), quasi a mettere in dubbio l’Onnipotenza di Dio; Maria, invece, viene addirittura confortata dall’ Angelo: “Vedi, anche Elisabetta…” perché il suo, era un legittimo dubbio, sul “come” si sarebbe potuto realizzare questo meraviglioso progetto, dal momento che lei non era ancora sposata: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” (v 34).


I santi Padri, poi, ci hanno simpaticamente proposto, di provare a leggere la prima parola, dell’Annuncio: che l’Angelo rivolse a Maria: “AVE”, provare a leggerla al contrario: “EVA”, per dire che:
“Tu, o Maria, sei la nuova EVA, perché, come Eva, in Origine, col suo Peccato, con la sua disobbedienza al comando del Signore, ha portato la “Morte” nel mondo, così tu Vergine Madre, con il tuo “SÌ”, con la tua Obbedienza alla Divina Volontà, sei divenuta la nuova “EVA”, ovvero, la nuova “AVE” della storia, perché hai portato la Vita e la Salvezza, per tutta l’Umanità.

Ed per questo che, riconoscenti per tutto cio’ che hai fatto, per ciascuno di noi, ogni giorno, ci piace Pregarti con quella meravigliosa Invocazione:
“L’Ave Maria”, chiamata anche Preghiera “Teàntrica”: Da “Theòs” – Dio;
e “Àntropos” – Uomo, per significare una Preghiera tutta speciale, composta, cioè: per metà, direttamente da Dio: “L’Ave o Maria”, e la seconda parte: “La Santa Maria”, composta dagli Uomini, dalla Chiesa! Ecco perché, Tu, o Madre, sei la Vergine “Immacolata”, preannunciata già, all’indomani del Peccato Originale, causato dal demonio, allorquando Dio ha predetto nella Genesi, che: “Una donna ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno!” (Gen3,15b).

Pertanto, ti ringraziamo Vergine Maria e ti preghiamo di benedire questo nostro Cammino di Avvento, affinché un giorno, anche noi, possiamo condividere la tua stessa Gloria, nel Regno di Dio. Con questa gioiosa Speranza nel cuore, auguro a tutti, una santa giornata, con la Benedizione della Vergine Madre, Maria Immacolata.

In modo particolare giungano gli Auguri più cordiali, soprattutto, a chi porta i bellissimi Nomi di: Maria ed Immacolata.

Don Michele Romano

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