Celebrazione del decimo anniversario dell’alluvione. Mons. Aloise: “Pellegrini lungo le vie della città e la riva del mare, portando con noi il simulacro della Madonna Achiropita. Maria è rifugio nelle tempeste”.

Ancora una volta una ondata di emozione ha pervaso le strade, le case fino a toccare i cuori di ciascuno. A dieci anni dalla terribile alluvione che sconvolse la città il simulacro della Madonna Achiropita ha ripercorso quei tornanti che l’hanno condotta sulla riva del mare dove ad attenderla c’era un popolo festante che a Lei ancora una volta ha elevato una preghiera di ringraziamento.

Queste le parole di S.E. l’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise

” Carissimi fratelli e sorelle, Stimate autorità Civili, Militari e religiose,

in questa XVIII Domenica del Tempo Ordinario, la Parola di Dio ci interroga con forza e con chiarezza. Gesù oggi ci mette in guardia con un ammonimento che risuona come una luce che squarcia le nebbie dell’inganno mondano:

“Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia, perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede” (Lc 12,15).

Questa pagina del Vangelo – la parabola del ricco stolto – ci provoca. Non perché la ricchezza in sé sia malvagia, ma perché può illudere l’uomo. Lo può portare a credere che il senso della vita si riduca al possesso, all’accumulo, alla sicurezza materiale, dimenticando ciò che davvero conta: essere ricchi davanti a Dio.

Ed è proprio in questa luce che oggi, in modo commosso e riconoscente, ricordiamo insieme il decimo anniversario dell’alluvione che colpì la nostra città. Una ferita profonda nella nostra memoria, ma anche una pagina di grazia, perché – per misteriosa provvidenza e per l’intercessione amorevole della Madonna Achiropita, nostra Madre e Patrona – non abbiamo contato vittime.

È un fatto che oggi proclamiamo davanti a Dio, davanti alla storia, e davanti al mondo, come segno della sua misericordia.

Maria, è rifugio nelle tempeste

La processione che oggi ci vede pellegrini lungo le vie della città e la riva del mare, portando con noi il simulacro della Madonna Achiropita, è segno della nostra fede. È come dire: “Madre, non ti abbiamo dimenticata. Tu non ci hai abbandonati, e noi oggi torniamo a Te, per metterci ancora una volta sotto la tua protezione.”

Maria è la donna che ha saputo custodire nel suo cuore la vera ricchezza: Cristo. Non ha mai cercato sicurezze nel potere o nel denaro, ma si è lasciata guidare dalla Parola di Dio. E per questo è stata benedetta tra tutte le donne.

Ecco allora, che il nostro popolo ha imparato dalla prova.

Quell’alluvione ci ha insegnato molto. Ci ha ricordato quanto siamo fragili, quanto può essere effimero ciò che l’uomo costruisce. Come ci ricorda il Qoèlet nella prima lettura:

“Vanità delle vanità, tutto è vanità” (Qo 1,2).

Ma ci ha insegnato anche qualcosa di molto più importante: che la solidarietà è più preziosa del possesso, che la vita vale più di ogni bene, che il vero tesoro è l’amore ricevuto e donato.

Abbiamo visto uomini e donne correre in aiuto, spalare fango, soccorrere i vicini, condividere pane e conforto.

In quei giorni – come ci ha detto San Paolo oggi – abbiamo smesso di pensare solo “alle cose della terra” e abbiamo alzato lo sguardo “alle cose di lassù, dove è Cristo” (Col 3,1). È stato un tempo di grande prova, ma anche un tempo di conversione.

Siamo diventati “Ricchi davanti a Dio”

E allora oggi, illuminati dalla Parola e grati per il cammino percorso, ci chiediamo: Come possiamo continuare ad essere ricchi davanti a Dio?

Lo siamo quando non ci chiudiamo nel nostro egoismo, ma viviamo la carità. Lo siamo quando non ci lasciamo imprigionare dalla paura, ma scegliamo di fidarci del Signore. Lo siamo quando non dimentichiamo le prove del passato, ma le trasformiamo in memoria viva, in impegno, in preghiera.

Cari fratelli, mentre oggi eleviamo lodi a Dio e ci affidiamo ancora una volta alla Madonna Achiropita, facciamo nostro il grido del Salmo:

“Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni” (Sal 89).

Che Maria, che dieci anni fa ha vegliato su questa città, continui a farlo oggi e sempre.

Che ci aiuti a cercare il vero bene, quello che non passa con il tempo: l’amore, la giustizia, la pace, la fede.

O Vergine Maria, Madre Achiropita, Madre nostra e rifugio nelle tempeste, oggi ti rendiamo grazie per la tua intercessione, per la tua silenziosa presenza accanto al tuo popolo nel giorno della paura e dell’alluvione. 

Tu ci hai custoditi sotto il tuo manto,

tu hai vegliato su ogni casa, ogni strada, ogni famiglia. Oggi, a dieci anni di distanza, con cuore riconoscente rinnoviamo il nostro affidamento a Te.

Continua a camminare accanto a noi.

Tienici lontani dalla cupidigia e dalla falsa sicurezza dei beni terreni, e guidaci verso quella ricchezza che vale davanti a Dio: la fede viva, la carità concreta, la speranza che non delude.

Fa’ che la nostra città sia segno di fraternità e di pace, che le ferite del passato si trasformino in memoria di bene, e che ogni cuore, sostenuto dalla tua materna protezione, possa camminare con fiducia sulle vie del Vangelo”.

Amen.

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