Aperti i Cantieri di Betania. Mons. Aloise: “Grazie per quello che è stato fatto, appasioniamoci per quello che c’è da fare. Non per imposizione, ma per attrazione”.

L’Arcidiocesi di Rossano Cariati ha avviato l’anno pastorale con la celebrazione del Convegno Diocesano, il primo organizzato nel post-pandemia.  La chiesa guidata da S. E. Mons. Maurizio Aloise si è ritrovata in un abbraccio fraterno ad un anno esatto dall’apertura del Cammino Sinodale voluto da Papa Francesco. I lavori del convegno hanno segnato l’avvio dei Cantieri di Betania, secondo passo del Sinodo, inserendo la Chiesa di Rossano Cariati nel cammino delle Chiese in Italia e del mondo avendo come orizzonte la sinodalità, che, come ci sollecita spesso Papa Francesco, è “il cammino che Dio vuole dalla Chiesa del Terzo Millennio”. Un cammino che la Chiesa Italiana ha voluto agganciare al brano evangelico di Luca che ci ricorda l’incontro di Gesù con Marta e Maria nella casa di Betania. Ad orientare i lavori la parola e l’esperienza della professoressa Giuseppina De Simone membro del Comitato Organizzativo Nazionale, che, pur attraverso un collegamento online, ha voluto accompagnare dall’inizio alla fine i lavori del Convegno. Più di 500 i partecipanti provenienti da tutte le parrocchie e unità pastorali diocesane. Due le parole chiave pronunciate da S. E. l’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise in apertura e chiusura dei lavori: grazie e passione, legate da un momento fondamentale che è quello dell’ascolto. Ciò perché “quando c’è comunione profonda sulla Parola di Dio, si riduce la voglia di parlarsi addosso”. Un grazie che ha ripercorso le tappe vissute dalla diocesi lo scorso anno e che diventa grazie anticipato per il cammino che ci si prospetta davanti nell’anno che è appena iniziato. E poi l’invito ad appassionarsi per il lavoro che ci attende: “Vorrei ravvivare la passione per questa stagione della Chiesa che ha nel cammino sinodale la sua chiave di lettura decisiva. Vi invito ad appassionarvi: facciamo che tutte le nostre case siano animate dalla passione, dalla voglia di crederci, di fare. Appassioniamoci a questo tempo che è unico, appassioniamoci al cammino sinodale, viviamo con entusiasmo l’itinerario che ci porterà alla Chiesa di domani”. Ma come far passare questo messaggio, di cosa è e cosa fa la chiesa? “Tutto ciò – ha concluso Mons. Aloise –  non deve avvenire per imposizione, ma per attrazione. Dobbiamo essere esempi per gli altri con la nostra vita ogni giorno”.

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