49a SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI ITALIANI

XLIX SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI ITALIANI

Le «Settimane sociali dei cattolici italiani» sono degli appuntamenti, a cadenza pluriennale, della Chiesa cattolica italiana: si prefiggono lo scopo di guidare le iniziative  cattoliche nelle varie categorie del mondo del lavoro, sia autonomo che dipendente.

Sin dalla prima edizione, svoltasi a Pistoia nel 1907, «le settimane sociali» hanno rappresentato, dunque, un modo di creare esperienze che facilitino la congiunzione del Vangelo con i problemi del mondo.

Dal 21 al 24 ottobre 2021 nella città di Taranto, presso l’arena del Palamazzola, si è svolta “La 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani” che ha avuto come tema “Il Pianeta che Speriamo. Ambiente, Lavoro e Futuro. #tuttoèconnesso”.

Sono state giornate intense con un fitto calendario di appuntamenti, durante le quali, attraverso tavole rotonde e dibattiti, ci si è confrontati su contenuti che hanno visto puntare i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e occupazione in una città, Taranto, simbolo di questi temi, vista la presenza dell’ex Ilva che focalizza l’attenzione sulla difficoltà a far coesistere diritti fondamentali come quelli alla salute e al lavoro. All’evento erano presenti circa 98 vescovi, un centinaio di sacerdoti, religiosi e laici rappresentanti delle Istituzioni, del mondo della politica e della cultura, insieme ad oltre 700 delegate e delegati – tra cui numerosi giovani – provenienti da 220 Diocesi, in rappresentanza delle comunità ecclesiali. Significativa è stata la presenza femminile: ben un terzo dei partecipanti, era costituito da donne, con una fascia di età inferiore ai 35 anni.  Se la Settimana Sociale è un cammino fatto insieme, papa Francesco, nel suo discorso di apertura, vi ha aggiunto i “segnali stradali”. Tre in particolare: «Attenzione agli attraversamenti» (cioè alle «persone che incrociano le nostre esistenze mentre si trovano nella disperazione»), «Divieto Di Sosta» (non fermarsi «nelle sacrestie, formando gruppi elitari che si isolano e si chiudono») e soprattutto quell’«Obbligo Di Svolta» che si candida subito al ruolo di frase simbolo dei lavori e quindi della direzione da intraprendere. «Il cambiamento d’epoca che stiamo attraversando esige un obbligo di svolta». Esige coraggio, aggiunge il Pontefice. «Non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società».

Tanti i  semi gettati durante le giornate di Taranto raccontate da testate nazionali, locali e diocesane: 160 i giornalisti di carta stampata, web, radio e tv accreditati all’evento, che hanno accompagnato con competenza e passione sia il percorso di avvicinamento sia i lavori a Taranto, poiché, come affermato da Sergio Gatti direttore generale Federcasse e vicepresidente del Comitato: «La cura per il creato e per un futuro più degno passa anche dall’impegno per una comunicazione integrale e dalla capacità di abitare in modo consapevole gli ambienti digitali».

La 49ª Settimana Sociale, del resto, è stata anche un evento social: tutte le sessioni di dibattito trasmesse in streaming sui canali ufficiali della Conferenza Episcopale Italiana con circa cinquantamila visualizzazioni sulla pagina Facebook e diecimila su YouTube e con i centoventicinquemila contatti sulla pagina Facebook delle Settimane Sociali e le oltre novantamila visualizzazioni su Twitter.

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI,  durante la messa conclusiva ha affermato: «la 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani non è stata un convegno, ma una piattaforma di partenza per dare speranza e avviare dei processi», evidenziando ancora una volta, quanto sia decisivo «l’apporto dei cattolici per affrontare le crisi»  e in particolare il contributo dei giovani che «possono aiutare il mondo a rimettere la fraternità al centro dell’economia». Proprio a loro il Presidente della CEI ha chiesto di «sognare e costruire, con l’aiuto di Dio, una Chiesa gioiosa, perché umile e disinteressata; una Chiesa a contatto con gli uomini e le loro storie; una Chiesa che si rigenera nell’ottica della carità».

Durante i lavori, infatti, i giovani sono stati coinvolti in modo diretto: hanno lanciato e firmato il Manifesto dell’Alleanza, un esperimento politico di comunità che si costruisce giorno per giorno, frutto concreto della “conversione”. “Questo manifesto, suddiviso in sette punti cardine, rappresenta un modello di condivisione, di cooperazione e discernimento collettivo che ci permette insieme di rigenerare e condividere i rischi della transizione. È un messaggio di speranza basato su impegni concreti di alleanze per la transizione ecologica, economica e sociale integrale, speranza e impegni che ci fanno riscoprire fratelli e sorelle” si legge nel testo.

Da Taranto, infatti, riparte un impegno fattivo per coniugare ambiente, lavoro, sviluppo, a cominciare dalle “buone pratiche” già esistenti sui territori e con la volontà di camminare insieme, nella consapevolezza che – come ha sottolineato Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo metropolita di Taranto, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, delegato per problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale pugliese; «il cambiamento non avviene solo dall’alto, ma è fondamentale il concorso della nostra conversione negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità». Ecco allora che è necessario:

  1. costruire comunità energetiche;
  2. diventare una società carbon free e votare col portafoglio per premiare le aziende capaci di intrecciare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale;
  3. promuovere e utilizzare prodotti caporalato free;
  4. creare alleanze intergenerazionali e con la società civile.

«Sarà nostro dovere – ha affermato Mons. Santoro – impegnarci perché le giuste istanze, le proposte, il manifesto dei giovani, trovino piena accoglienza e realizzazione: non abbiamo più tempo! Abbiamo visto che possiamo realizzare il mondo diverso che abbiamo troppo a lungo solo immaginato mentre si perpetravano scelte di politica economica e sociale che hanno creato divari profondissimi tra gli uomini e oltraggiato la Terra».

Alleanza, Buone pratiche, Conversione, costituiscono l’ABC, che ci viene consegnato da suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per lo sviluppo umano integrale e membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, al termine di questa esperienza, come strumento concreto e punto di partenza per operare nelle Diocesi italiane. A cominciare dalla nostrai, rappresentata all’evento dall’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise, dal Vicario Generale Don Giuseppe Straface, da Giacomo Diaco, tutor del Progetto Policoro e membro di Equipe dell’Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro, insieme a Maria Luna Leale, altro membro di Equipe della PSL.

È stata un’esperienza intensa per i nostri delegati, ricca di spunti di riflessione e momenti di condivisione, che ha contribuito a suscitare il desiderio di rafforzare e rigenerare il lavoro della Diocesi e di tutti gli Uffici Pastorali, realizzando un progetto concreto e di ampio respiro, che parta dalle Chiese con il contributo fondamentale dei giovani e coinvolga la società, accogliendo le istanze, le proposte, il manifesto dei giovani presentati nella 49° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.

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