ESERCIZI SPIRITUALI DEL CLERO MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE – QUARTA MEDITAZIONE

Quarta meditazione
Siamo nel giorno centrale degli esercizi, cioè nel cuore di questo tempo di grazia che il Signore ci sta offrendo. Ogni momento che passa è come un battito del cuore che si muove al ritmo del cuore di Gesù, che parla, consola, invita alla conversione.

Stamattina, Mons. Piccinonna, continuando a disegnare il bellissimo ritratto di Giovanni, ci ha ribadito che il Precursore ha vissuto una vita “leggera”… fino a scomparire.

Il brano biblico di riferimento è stato Mt 3,13-15, che racconta il momento in cui Gesù va da Giovanni “per farsi battezzare da lui”. È strano, perché Giovanni dovrebbe andare da Gesù. Eppure Gesù si mette in fila e la rispetta. A questo punto Mons. Piccinonna ha evidenziato che il mistero dell’Incarnazione di Gesù riguarda tutta la sua vita, dall’umiltà di Betlemme alla carità del Calvario. E i trent’anni della sua vita nascosta, vissuti a Nazaret, sono un altro modo di vivere l’Incarnazione. Giovanni, che vede Gesù in fila con peccatori di “serie A” vive un grande imbarazzo e afferma: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Gesù risponde: “Lascia fare per ora, perché conviene che compiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì a battezzarlo.

Nelle due parole “ora” e “giustizia” è contenuta tutta la forza di Giovanni il quale si affida, nel momento presente, alla volontà di Dio. Anche se non è facile comprenderla, sa che c’è un progetto più grande che Dio vuole realizzare e nel quale è giusto entrare fidandosi totalmente di Lui.

Dopo il battesimo, Giovanni sparisce. Conoscerà la diminuzione, la prigionia e la morte violenta. Egli è l’unico a cui Gesù fa un complimento: “Non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista. Tuttavia, il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui”. La sua grandezza consiste proprio nel suo essere piccolo. La data della sua nascita, stabilita il 24 giugno, indica il momento in cui il sole inizia a essere meno “forte” ed è in parallelo al 24 dicembre, giorno della nascita di Gesù, quando il sole incomincia a essere più “forte” delle tenebre. Gesù e Giovanni, quindi, invitano a occupare l’ultimo posto, a fare spazio alla presenza di Dio, sparendo. “Per ora” quindi, vuol dire lasciarsi modellare da Dio.

A conclusione della meditazione, Mons. Piccinonna ci ha consegnato questa bellissima preghiera del Cardinale Ballestrero: “Quale sarà il mio posto nella casa di Dio? Lo so, non mi farai fare brutta figura, non mi farai sentire creatura che non serve a niente, perché tu sei fatto così: quando serve una pietra per la tua costruzione, prendi il primo ciottolo che incontri, lo guardi con infinita tenerezza e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno: ora splendente come un diamante, ora opaca e ferma come una roccia, ma sempre adatta al tuo scopo.

Cosa farai di questo ciottolo che sono io, di questo piccolo sasso che tu hai creato e che lavori ogni giorno con la potenza della tua pazienza, con la forza invincibile del tuo amore trasfigurante?
Tu fai cose inaspettate, gloriose. Getti là le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita. Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede ma che sostiene lo splendore dello zaffiro o in cima a una cupola che tutti guardano e ne restano abbagliati, ha poca importanza. Importante è trovarmi là dove tu mi metti, senza ritardi.
E io, per quanto pietra, sento di avere una voce: voglio gridarti, o Dio, la mia felicità di trovarmi nelle tue mani malleabile, per renderti servizio, per essere tempio della tua gloria”.

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