Si è conclusa nel pomeriggio di domenica 23 novembre 2025, al Palazzetto dello Sport dei Salesiani nell’area urbana di Corigliano, la Giornata Diocesana dei Giovani della Diocesi di Rossano–Cariati. Un appuntamento atteso, che anche quest’anno ha visto radunarsi centinaia di giovani provenienti dalle parrocchie del territorio, riuniti per vivere insieme il tradizionale Grestival, festa di colori, musica, preghiera e fraternità.
A impreziosire il momento conclusivo non è mancata la presenza dell’Arcivescovo, che ha voluto condividere con i giovani parole di vicinanza, incoraggiamento e speranza, richiamando il messaggio di Papa Leone XIV per la Giornata diocesana della gioventù. Quattro le parole chiave consegnate ai presenti: “Amici, perciò testimoni – Testimoni, perciò missionari – La fraternità come legame di pace – Maria, Madre piena di affetto e di comprensione.”
Durante il suo intervento, l’Arcivescovo ha rilanciato il cuore del messaggio del Santo Padre: la testimonianza cristiana nasce prima di tutto da un incontro, da un’amicizia. Commentando le parole del Vangelo di Giovanni – «Anche voi date testimonianza, perché siete con me» (Gv 15,27) – ha ricordato che Gesù non chiede ai giovani di essere perfetti, né “influencer della fede”, ma amici: amici amati e accolti così come sono.
La testimonianza, ha sottolineato, non nasce dalle prestazioni o dagli sforzi, ma dalla gratitudine e dalla gioia di sentirsi guardati e rinnovati dall’amore di Cristo. Un amore che precede, guarisce e libera.
Richiamando l’immagine di Giovanni il Battista, l’Arcivescovo ha invitato i giovani a non cercare i riflettori, ma a lasciare che sia Cristo a trasparire attraverso la loro vita. In un tempo segnato dall’ossessione per l’immagine e dal confronto continuo, la vera libertà sta nel non essere prigionieri dello sguardo altrui.
Ha ricordato che essere missionari non significa “andare lontano”, ma farsi vicini: a chi si sente solo, a chi è ferito, a chi non trova senso. Il mondo giovanile – ha detto – è attraversato da fragilità reali: pressioni sociali, incertezze, ferite affettive, solitudini mascherate. In questo contesto, il cristiano non è giudice, ma fratello.
La testimonianza non promette strade facili: incomprensioni e difficoltà fanno parte del cammino. Tuttavia il Papa invita i giovani alla rivoluzione cristiana: “Vinci il male con il bene”. Da questa scelta nasce uno stile di vita fatto di fraternità, di costruzione di ponti, di responsabilità sociale e di impegno nella carità. Una Chiesa giovane – ha ricordato – è una Chiesa in uscita, che non teme il futuro.
Infine, l’Arcivescovo ha affidato i giovani a Maria, Madre che accompagna, consola e custodisce. Il Rosario, ha ricordato, è un modo semplice per lasciare che la sua tenerezza entri nella vita quotidiana.
“Gesù è con voi – ha concluso – nelle incertezze, nei sogni, nelle ferite e nelle speranze. È con voi e vi chiama amici. È con voi e vi invia. È con voi e vi fa costruttori di pace.
La Giornata Diocesana della Gioventù non è un evento da calendario, ma una chiamata personale: lasciarsi amare da Cristo e portare questo amore nel mondo.”
Il pomeriggio si è articolato tra momenti di animazione, laboratori, testimonianze e preghiera, culminando in un clima di festa che ha coinvolto ragazzi, educatori, sacerdoti, religiosi e famiglie. Il Grestival si è confermato ancora una volta un prezioso spazio di incontro tra le parrocchie, segno concreto di una comunità che cammina insieme.

