
Corigliano-Rossano, 22 novembre 2025
Si è svolta ieri, presso il complesso parrocchiale San Giovanni XXIII in Corigliano-Rossano, l’Assemblea Pastorale di inizio anno dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, appuntamento che segna ufficialmente l’avvio del cammino ecclesiale 2025-2026.
L’incontro ha visto la partecipazione di sacerdoti, consacrati e laici provenienti dalle diverse comunità della diocesi. Relatore dell’assemblea è stato don Francesco Zaccaria, direttore dell’Istituto di Pastorale Pugliese e membro del Comitato per il Sinodo in Italia, al quale è stato affidato il compito di rileggere il percorso sinodale compiuto negli ultimi anni e di indicare modalità e strumenti per tradurre, nella vita concreta della diocesi, le tre fasi del cammino: l’ascolto, la fase sapienziale e quella profetica.
Nel suo articolato e profondo intervento, l’Arcivescovo mons. Maurizio Aloise ha presentato gli orientamenti che guideranno la comunità diocesana nei prossimi anni, racchiusi nel tema: “Chiamati a diventare lievito di pace e di sinodalità”
Ispirandosi alla parabola evangelica del lievito (Mt 13,33), mons. Aloise ha invitato l’intera diocesi a riscoprire la forza trasformante dei piccoli gesti quotidiani, segno di una Chiesa che non cerca visibilità o potere, ma che “impasta” la storia con la mitezza del Vangelo.
«La Chiesa che sogniamo – ha affermato – non è una Chessa che si mette in mostra, ma una comunità discreta, perseverante, capace di trasformare la realtà attraverso la forza mite dell’amore». Richiamando il magistero della tradizione ecclesiale, il Vescovo ha ricordato che «nessuno è chiamato a comandare, tutti sono chiamati a servire; nessuno è escluso, tutti siamo chiamati a partecipare».
L’Arcivescovo ha inoltre evidenziato le sfide che oggi interpellano la diocesi: la solitudine dei giovani, le fatiche delle famiglie, la stanchezza di tanti operatori pastorali, la frammentarietà delle relazioni e il bisogno diffuso di senso e prossimità. Tuttavia, ha sottolineato come in questi quattro anni di cammino sinodale sia emerso un desiderio autentico di comunione, ascolto e rinnovamento.
Mons. Aloise ha delineato cinque assi portanti che orienteranno il cammino comunitario, come pilastri del nuovo anno pastorale:
Ascolto: processi comunitari e dialogo aperto a tutti, valorizzando la “conversazione nello Spirito”, metodo ecclesiale sperimentato negli ultimi anni;
Corresponsabilità: promozione dei ministeri laicali e maggiore coinvolgimento di famiglie, giovani e adulti;
Collaborazione: sinergie tra parrocchie, movimenti, associazioni e realtà territoriali;
Partecipazione: rinnovamento degli organismi di comunione e cura dei cammini comunitari;
Missione: una Chiesa che esce e incontra il territorio, attenta alle periferie della vita.
Il Vescovo ha espresso un sogno di Chiesa “non perfetta ma in cammino”, nella quale ciascuno possa trovare casa: famiglie sostenute, giovani protagonisti, anziani custodi di sapienza, poveri al centro, malati accompagnati, laici corresponsabili e sacerdoti mai soli nel loro servizio pastorale.
L’Arcivescovo ha annunciato che il 2025-2026 sarà un anno di comunità, spiritualità e missione: Tempo della comunità: per coltivare relazioni fraterne, prossimità e autentica comunione; Tempo della spiritualità: per tornare alla fonte, riscoprendo il primato della Parola di Dio e la profondità della vita interiore; Tempo di missione: per uscire, visitare, incontrare e preparare, nelle parrocchie e nelle vicarie, le missioni al popolo in vista della prossima Visita Pastorale. Quest’ultima sarà vissuta come “un abbraccio di comunione e un momento di ascolto reciproco”.
È stato presentato il percorso formativo dell’anno, rinnovato secondo un metodo più sostenibile rispetto al passato. Ogni Ufficio diocesano predisporrà schede mensili di lavoro e formazione, accessibili a tutti tramite il sito diocesano.
Sono inoltre previsti tre importanti Convegni-assemblee di aggiornamento in presenza, corrispondenti alle tre aree pastorali: Missione e Fraternità; Annuncio e Catechesi; Liturgia e Spiritualità. A cui seguiranno tappe di risonanza nelle vicarie. A questi si aggiungono i percorsi consolidati: formazione presbiterale, esercizi spirituali, itinerari per fidanzati, proposte per giovani e famiglie, cammini delle associazioni e della vita consacrata.
Riferendosi al “miracolo del lievito”, mons. Aloise ha indicato la conversione personale, comunitaria e strutturale come i tre pilastri del cammino sinodale, via necessaria per un autentico rinnovamento ecclesiale.
Nel messaggio finale, l’Arcivescovo ha esortato a confidare nell’azione silenziosa ma efficace del Vangelo: «Vi invito a credere nel lievito che il Signore ha già posto in ciascuno di noi. A non avere paura dei passi piccoli. A rimanere uniti, anche nelle differenze. E vi prometto che, camminando insieme, scopriremo che il Signore sta già lavorando in mezzo a noi».
Ha infine affidato l’intero cammino alla Vergine Achiropita, custode della Chiesa diocesana.

