
L’Arcivescovo di Rossano Cariati ha presieduto il momento di preghiera commentando la prima lettera ai corinzi: “Correte anche voi in modo da conquistare il premio!” (1Cor 9,24)
In occasione del Giubileo dello Sportivo, l’Arcivescovo ha rivolgere un caloroso saluto e un pensiero di speranza a tutti i giovani atleti, allenatori, famiglie e amici dello sport.
«Oggi – ha detto l’Arcivescovo – non celebriamo solo il gesto atletico, ma riscopriamo nello sport un’occasione di crescita umana e spirituale. Come ci ricorda San Paolo, la corsa dell’atleta ci insegna impegno, disciplina e costanza, ma soprattutto ci orienta verso un traguardo più grande: una corona incorruttibile, un bene che va oltre la vittoria sul campo. Lo sport diventa allora una parabola della vita cristiana: si vince davvero quando si cresce come persone, quando si gioca per e con gli altri, quando si impara a rialzarsi dopo una caduta.»
Lo sport, ha sottolineato ancora l’Arcivescovo, ci educa alla relazione, al rispetto, alla lealtà. In un tempo in cui spesso prevale l’individualismo, lo sport ricostruisce il senso del “noi” e ci ricorda il valore della squadra, della fraternità, della solidarietà.
Il vero sportivo, ha spiegato l’Arcivescovo, non corre per battere l’avversario, ma per superare sé stesso. Non gioca solo per vincere un trofeo, ma per crescere come persona. E questa è la più grande delle vittorie: quando lo sforzo, la dedizione, il rispetto, la lealtà, diventano parte del nostro modo di vivere, anche fuori dal campo.
«Essere sportivi – ha aggiunto – è molto più che indossare una maglia: è imparare a donarsi, anche nelle difficoltà, e a riconoscere la bellezza dell’impegno condiviso.
Come il beato Pier Giorgio Frassati, anche noi possiamo scoprire nello sport un allenamento alla vita e al Vangelo. E guardando a Maria, la prima discepola, affidiamo a Lei ogni corsa e ogni traguardo, certi che ci accompagnerà verso la gioia piena.»
Che questo Giubileo sia, per tutti, una vera festa di fede, amicizia e futuro. E che ognuno possa sentirsi chiamato a dare il meglio di sé, correndo non per arrivare da solo, ma per arrivare insieme.
Buona gara, buon cammino, buona vita!
