
Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Solennità del Sacro Cuore di Gesù si è concluso l’evento giubilare sacerdotale, che ha visto la partecipazione di migliaia, tra Vescovi e sacerdoti, provenienti da tutto il mondo.
Nella Basilica di San Pietro il Santo Padre, Papa Leone XIV ha presieduto la Concelebrazione eucaristica, durante la quale ha ordinato anche 30 nuovi presbiteri. Nella sua omelia il Papa ha commentato le letture proclamate, offrendo degli spunti di riflessione e indicazioni importanti.
Nella prima lettura il profeta Ezechiele descrive Dio come un pastore amorevole, che si prende cura del proprio gregge. Inoltre, Ezechiele sottolinea che l’amore del Signore è universale e ai suoi occhi non c’è posto per le divisioni.
Nella seconda lettura, san Paolo esorta a lasciarci plasmare da Cristo, percorrendo un continuo cammino di conversione.
Al centro della nostra esistenza, ha affermato ancora il Papa, ci deve essere l’Eucaristia, unita alla confessione frequente e alla conoscenza della Parola.
Il Vangelo ci ricorda il grande desiderio di Dio: che nessuno vada perduto. La gioia di Dio e del pastore è legata al ritorno di chi si è allontanato.
Dalla ferita del cuore di Cristo scaturisce un fiume di amore e misericordia che non finisce mai di scorrere. Una Chiesa unita è fermento di una umanità riconciliata. Per fare questo è necessario lasciarsi plasmare dall’amore di Cristo. Inoltre è fondamentale pregare e stare vicini al proprio gregge.
L’Arcivescovo e i sacerdoti che hanno partecipato al Giubileo invitano la Chiesa diocesana a unirsi a loro per lodare e ringraziare il Signore per il dono di grazia ricevuto in questi giorni.

