Partecipato 2° incontro sinodale “La Chiesa in ascolto dei pescatori”.

Mercoledì 24 maggio presso il Borgo Marinaio di Schiavonea, si è tenuto il secondo incontro sinodale programmato dall’Ufficio Diocesano Apostolato del mare sul tema “La Chiesa in ascolto dei pescatori”, in collaborazione con l’Associazione Schiavonea e S. Angelo Puliti. A dare il via al tavolo di ascolto, che vede un numero sempre maggiore di marittimi, è stato lo stesso Direttore dell’ufficio diocesano don Giuseppe Ruffo, che nel ringraziare i presenti ha spiegato  la finalità di questi appuntamenti sinodali di ascolto, sottolineando come siano da incoraggiamento per far “rete” e far emergere sia la bellezza delle nostre realtà, ma anche le problematiche ad esse connesse. Nel corso dell’incontro è intervenuta la Dott.ssa Adriana Grispo, membro dell’equipe diocesana dell’Ufficio che ha confermato il proseguimento di educare alla cultura del mare sensibilizzando ad un uso consapevole del fare pesca con diritti e doveri. Il presidente dell’Associazione Schiavonea e S. Angelo Puliti Mario Martillotti ha ricordato come la Marineria di Schiavonea è la più importante del sud Italia dopo quella di Mazzara del Vallo e che Schiavonea nasce con la piccola pesca artigianale dove ogni famiglia ha coltivato speranze e sogni di vedere realizzata la propria vita attraverso l’attività della pesca, che per tanti non è solo un lavoro, ma fonte di vita, nonostante le mille difficoltà di oggi: dall’aumento del gasolio, al divieto della pesca secolare come la “sardellina”, alla mancanza di investimenti ed incentivi per i giovani pescatori, alla riduzione delle imbarcazioni che sono passate dalle 100 deli anni 90 a circa 50 di oggi e si teme che entro il 2030 la pesca a strascico possa  essere completamente eliminata per via delle direttive Europee. Questo lavoro vede coinvolte anche le donne che hanno avuto ed hanno un ruolo importante: esseno madre, moglie o sorella di pescatori diventa lei stessa un pescatore. Esse si imbarcano, fanno il lavoro a terra, ma giuridicamente non sono mai riconosciute. Anche in questo contesto è emerso come i pescatori sentano la Chiesa vicina a loro, e di come la Chiesa abbia grazie a questi incontri varcato idealmente la soglia delle loro case diventando anche strumento di tutela e amplificatori della loro voce. Presente all’incontro anche don Francesco Ansalone, parroco di Santa Maria ad Nives, il quale ha sottolineato l’importanza del nuovo ufficio diocesano come tutela per i marittimi. Altri interventi hanno sottolineato che a causa delle tante norme restrittive molti pescatori stanno abbandonando questo tipo di lavoro riversandosi nell’agricoltura o addirittura emigrando all’estero, con il rischio che scomparendo l’attività della pesca possa scomparire anche una parte della cultura di questo territorio marinaro.  

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