Si avviano alla conclusione gli esercizi spirituali del clero

Avviandoci alla conclusione del tempo di grazia degli esercizi spirituali, la meditazione di padre Fabrizio ha avuto come riferimento il brano del Vangelo di Giovanni, cap. 19, versetti 23-30, dove vengono narrate due scene, che hanno al centro la Croce. La prima descrive il momento in cui i soldati dividono le vesti di Gesù in quattro parti, mentre la tunica non viene divisa, perché cucita “dall’alto tutta intera”. La Chiesa, raffigurata nella tunica, nata dall’alto e intera, deve annunciare il Vangelo in ogni parte della terra, ma nello stesso tempo, è chiamata a custodire la sua unità. Questa non è uniformità, ma comunione… fino all’estremo, cioè fino a morire per l’altro, proprio come ha fatto Gesù.
L’altra scena è quella della consegna della madre al discepolo amato e di questi alla madre. La Chiesa, per poter vivere la sua missione, deve essere formata da discepoli che, amati, amano, tutti. Anche i nemici! In tal modo, la Chiesa può essere madre vera. Questo è il sogno di Gesù.
Ciò che garantisce la possibilità di poter realizzare questo sogno di Chiesa, è il gesto che Gesù compie prima di donare il suo Spirito: beve l’aceto, segno dell’accoglienza del male compiuto dall’amato nei suoi confronti. “È compiuto”, quindi, vuol dire: “Fino all’estremo”. Saremo capaci di vivere il dono ricevuto in questi giorni?

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