Diario esercizi spirituali clero diocesano: 3° e 4° giorno

La Colonia San Benedetto di Cetraro si affaccia sul mare il quale, con il suo ondeggiare, i suoi colori invernali, cangianti a seconda se c’è il sole, le nuvole o la pioggia, è stato un compagno fedele per tutti i momenti vissuti durante gli esercizi spirituali.

Le meditazioni degli ultimi due giorni di questo “tempo di grazia” hanno ancora di più fatto gustare la bellezza del volgere lo sguardo su Gesù. Egli, per come si esprime la Lettera (meglio sarebbe definirla “omelia”) agli Ebrei, è Figlio e Servo e il suo nome è “misericordia”. Il modo con cui il Signore vive queste dimensioni, che Mons. Scaturchio ci ha incoraggiati a fare nostre, è indicato nel cap. 25 del Vangelo di Matteo, che riporta il racconto di tre parabole: le dieci vergini; i talenti; il cosiddetto giudizio finale. Ognuna di esse rimanda a una realtà viva, con la quale ogni giorno abbiamo la possibilità di incontrare concretamente Gesù: l’Eucaristia, espressione massima dell’amore misericordioso di Dio e compimento della fedeltà alla sua alleanza. Gesù ha celebrato il dono totale di sé tra il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro. Questo dimostra come il sacerdozio è il segno più eloquente dell’Amore di Dio. Partecipando all’Eucaristia, sia il celebrante che l’assemblea, accolgono l’infinito amore del Padre che in Gesù si rivela come misericordia e perdono. E l’ampiezza di questo dono è universale. Tutto ciò avviene per mezzo del corpo di Gesù, che è la vera tenda in cui si realizza l’unione e la comunione sponsale tra Dio e l’umanità. A conclusione della celebrazione eucaristica, l’Arcivescovo, a nome di tutti i partecipanti ha ringraziato Don Rocco, riprendendo alcuni punti salienti delle meditazioni di Monsignor Scaturchio. Il momento conclusivo del ritiro l’abbiamo vissuto presso il santuario di San Francesco di Paola.

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