VIRGO FIDELIS 2019 – OMELIA

VIRGO FIDELIS 2019
S.Maria del Patir
Corigliano-Rossano
OMELIA

È con viva gioia e profonda gratitudine che presiedo questa Eucaristia con voi nel giorno in cui si festeggia la Vergine Maria, come Virgo Fidelis, cioè Colei che si dona in pieno affidamento al suo Signore.

Maria assume su di sé l’immagine biblica della “donna forte”, che come tutti i semplici della terra si fida, si affida e confida nel Dio dell’Alleanza, nel Dio dei padri. Maria rimane, in tutta la sua vita terrena, fedele e discreta compagna al suo Figlio.

Le letture bibliche che abbiamo ascoltato manifestano la volontà di Dio Padre attraverso il Figlio Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, di radunare attorno a sé un grande popolo.

Zaccaria aveva previsto l’ingresso di molte genti nella genealogia di Abramo: «Nazioni numerose» dice il profeta «aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo ed egli dimorerà in mezzo a te». Così san Paolo ci ricorda che il Signore «ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità».

Ma è Gesù stesso, come racconta l’evangelista Marco, a dare testimonianza e attuazione a questa scelta divina. Avvisato che sua Madre e i suoi parenti lo stanno cercando con ansia, risponde che ormai sua madre e suoi fratelli non sono più soltanto quelli secondo il sangue, ma tutti coloro che gli stanno intorno, per i quali Egli è venuto. D’ora innanzi la sua famiglia e il suo popolo saranno costituiti dagli uomini e dalle donne che fanno veramente la volontà di Dio.

L’amore e la fedeltà del Signore si ampliano così da un solo popolo eletto a tutta l’umanità! E questa sarà una fedeltà eterna, che non conoscerà mai fine!

Nel Sì di Maria che è un sì di alleanza, un sì che la unisce strettamente a Dio e la rende capace di realizzare, il progetto di Dio: portare l’uomo verso il “settimo” giorno, il giorno del riposo.
Il Sì di Maria introduce l’umanità in quello spazio sponsale che l’Incarnazione di Cristo esalterà in tutta la sua pienezza.

La FEDELTA’ diviene dunque espressione della fecondità di un cammino quotidiano, segnato dal dialogo profondo e costante tra Dio e la sua creatura, in cui quel Sì viene ripetuto con tutta la sua feconda ricchezza originale.

E’ bello considerare la FEDELTA’ non tanto come esercizio volontaristico della nostra vita spirituale quanto come abbandono fiducioso all’amore di Dio.

Più che di “fedeltà al Signore” dovremmo parlare di “fedeltà nel Signore” ad indicare che non si tratta di un adesione esterna bensì di un’immersone totale nel mistero della sua grazia e del suo amore provvidente. Siamo fedeli perché Lui ci rende tali.

La fedeltà come frutto di umiltà ed espressione di un rapporto confidente nella misericordia di Dio che costruisce nell’uomo la risposta generosa dell’amore.
In tal senso la nostra fedeltà diviene un riflesso della fedeltà divina. Contagiati dall’amore fedele di Dio non possiamo non resistere alle prove e alle tentazioni della vita certi di poter attingere forza al tesoro inesauribile dell’amore misericordioso del Signore. In questa luce anche i nostri peccati e le nostre cadute possono diventare luogo dove imparare il linguaggio della fedeltà e le nostre ferite possono diventare feritoie di luce.

La parola fedeltà, carissimi membri dell’Arma dei Carabinieri, è particolarmente cara alla vostra istituzione e intorno ad essa avete costruito la vostra identità: «Fedele nei secoli». Fedeli alla patria, fedeli alle istituzioni, fedeli alla legge, ma anche e soprattutto, fedeli agli uomini e alle donne di questo Paese; fedeli ai valori più alti del popolo che servite.

Siamo qui per ringraziare Dio e la Vergine Santa, in nome di tutti i Carabinieri, per questo anno trascorso nel servizio della nostra gente, con quella capillare presenza per portare sicurezza e, ove occorra, lotta contro il crimine, nella fedeltà del servizio, espletato ogni giorno con professionalità e dedizione, che talvolta arriva fino al sacrificio della vita.

Mi piace qui ricordare però che il radicamento più serio d’ogni virtù umana è quello della consapevolezza di essere sempre dipendenti da una autorità immensamente più alta, l’autorità di Dio, senza il quale nessun “valore” e nessun principio etico ha seria consistenza e significato.

Lo diceva a suo tempo Dostoevskij: «Senza Dio non c’è morale». Voi, che nell’opera di prevenzione e di repressione state a continuo contatto con i malesseri della società, sapete quanto poco valgano e durino regole solo formali, che non abbiano una autorevolezza più consistente del semplice accordo tra le parti. È la consapevolezza d’avere un Dio giudice e padre che aiuta a vincere le tendenze negative presenti in ognuno di noi, inclinazioni che invece vengono continuamente accarezzate da chi ha interesse al malaffare.

Occorre perciò tornare ad una vita di maggiore serietà e rigore, di rispetto reciproco e di sobrietà; occorre un nuovo patto sociale, che vada oltre le angustie ideologiche e i bassi interessi, ma coinvolga appieno il mondo dell’educazione, della giustizia e della politica.

Un ruolo importante, non solo di prevenzione, ma anche di educazione e di sano vivere, può averlo, e di fatto lo ha, l’Arma dei Carabinieri che, con la sua presenza capillare sul territorio, svolge certamente un controllo efficace sui mali della società. I Carabinieri, per la loro missione così vicini al popolo, esercitano un ruolo positivo con la loro azione, la loro presenza e la loro testimonianza.

Vi vediamo quotidianamente impegnati sul fronte della legalità, ma anche nei luoghi della sofferenza e del dramma, come è avvenuto di recente in occasione di tragiche calamità, alluvioni e terremoti; vi vediamo impegnati con generosità sul fronte dell’immigrazione, sovente nel salvataggio e nella tutela di quanti arrivano fuggiaschi nel nostro Paese; vi vediamo accanto ai nostri anziani e ai nostri bambini lungo le strade delle città ad offrire sicurezza e consiglio.

Vi abbiamo visti a terra falciati dalla follia della violenza omicida e abbiamo pianto con voi, per i tanti di voi feriti e morti nell’esercizio del dovere.
Anche per loro stamane eleviamo la nostra preghiera al Signore perché li accolga nella sua pace. La Vergine Santissima, fedele all’insegnamento del figlio Gesù, accompagni ciascuno di voi, vi sia madre premurosa e rifugio sicuro nel momento della prova. La Vergine Fedele, modello insuperabile di dedizione, di coraggio e di amore profondo per un’umanità messa sempre più alla prova dalla perdita di senso della vita, vi protegga e vi copra con il suo manto. Amen!

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