Messa Crismale – OMELIA

Messa Crismale

OMELIA

Corigliano-Rossano

Martedì 11 Maggio

 

     Sorelle e fratelli in Cristo,

    

sono qui in mezzo a voi con il cuore colmo di gioia e di gratitudine per celebrare questa Eucaristia, rendendo grazie al Signore per gli anni trascorsi, che ci hanno visto camminare insieme, attraversando momenti di grazia e di fatica.

 

Un deferente saluto ai sindaci di Corigliano-Rossano e di Cariati, nei quali abbraccio tutti i sindaci del nostro territorio e le autorità militari. Siete stati preziosi nel condividere un cammino delicato e attento verso la comunità del nostro territorio diocesano: vi sono grato per la stima e la collaborazione.

 

Con voi saluto nella gioia i nostri sacerdoti che, in questo breve cammino, ho imparato a conoscere e ad amare, rendendo grazie per il dono dei nostri diaconi, che continuano il loro percorso verso il ministero sacerdotale insieme ai nostri seminaristi: ciascuno di voi è per questa Chiesa un segno di speranza.

 

Invito a pregare per la vita religiosa presente in diocesi, vera risorsa e dono dello spirito alle nostre comunità, mentre rendiamo grazie per il cammino realizzato dal mondo laicale che, con impegno e sacrificio, sta scrivendo pagine belle della storia ecclesiale.

 

Desidero ricordare al Signore, con memoria grata, il prossimo 50° anniversario di sacerdozio di don Piero Frizzarin, sacerdote dal cuore generoso che si spende a servizio dei nostri fratelli carcerati e in questa comunità della Chiesa Cattedrale.

Con grande affetto, porgo il nostro saluto ai carissimi vescovi: Mons. Lucibello, Mons. Graziani, Mons. Renzo, che festeggerà in agosto il suo 50° di sacerdozio, e Mons. Milito. Il loro servizio generoso, vissuto a favore del popolo di Dio, ci rende orgogliosi e grati.

 

Nella preghiera, ricordiamo con viva e riconoscente gratitudine, i vescovi viventi che si sono susseguiti alla guida dell’Arcidiocesi: Mons. Cantisani e Mons. Marcianò. Il Signore li benedica per quanto ci hanno donato attraverso un ministero appassionato.

 

Alla vigilia della consacrazione episcopale, salga al Signore, una particolare e accorata preghiera per il nuovo pastore di questa Chiesa diocesana. A S. E. Mons. Maurizio Aloise, auguriamo ogni bene, mentre ci disponiamo ad accoglierlo con gioia il prossimo 12 giugno.

 

Non possiamo dimenticare, in questa liturgia, i figli presbiteri che, intimamente legati alla nostra Chiesa, vivono lontano per ragioni di ministero o per particolari motivi di opportunità: Don Luigi Talarico, don Pino Madeo, don Pasquale Madeo, don Nicola Masci, don Michele Spataro e don Luigi Lavia.

 

Insieme salutiamo i confratelli anziani e impediti da motivi di salute: Mons. Antonio De Simone, don Nicola Librandi, don Vincenzo Longo e don Vincenzo Ferraro.

 

Nell’affidare alla misericordia del Padre il nostro caro don Antonino Bennardis, recentemente scomparso, vogliamo ricordare tutti coloro che sono venuti a mancare in questo periodo di grande sofferenza.

 

La Parola ascoltata e l’intera Liturgia ci conducono nel cuore del mistero della Chiesa, dove tutto assume senso e significato solo se caratterizzato dalla COMUNIONE.

 

La Messa crismale, se per un verso è considerata una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del Vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui, per altro è epifania della Chiesa, corpo di Cristo, organicamente strutturato, che nei vari ministeri e carismi esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali di Cristo alla sua sposa, pellegrina nel mondo.

 

Vero punto focale di questo nostro radunarci è Cristo, l’unto, il consacrato. La nostra festa è in Lui, sorgente di quel sacerdozio ministeriale che oggi celebriamo all’interno di tutto il popolo sacerdotale.

 

È nel mistero di Cristo morto e risorto che effonde il suo Spirito sull’umanità, sua sposa, che assume significato la liturgia della benedizione degli oli.

Momento alto, ricco di un simbolismo pregnante, che ci aiuta a comprendere il senso profondo di quella unzione sacramentale presente nella vita cristiana, nelle sue varie tappe esistenziali, dove lo Spirito Santo giunge a noi per risanare, illuminare, confortare, consacrare e permeare di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa.

 

È lo Spirito, pienezza dell’amore divino, a radicarci nel mistero di Cristo da cui ogni vissuto ecclesiale trae forza e bellezza.

 

È lo Spirito, che abilita i nostri cuori a edificare la Chiesa, la comunità ed ogni forma di relazione umana nella sua vera dignità.

 

È nello Spirito, e solo in lui, che assume sapore di verità ogni nostra scelta di vita che desideriamo porre a edificazione del regno.

 

Un tumulto di emozioni e di sentimenti pervadono il cuore in questo giorno significativo.

Non posso non riconoscere che quanto vissuto con voi in questi sei anni è solo frutto dello Spirito.

Un piccolo uomo come me non poteva pensare di vedere un momento come questo. Il desiderio ardente di vivere un’esperienza pasquale come quella di oggi, si trasforma in semplice e pura gratitudine.

 

È il Signore che, mediante lo Spirito, ha permesso tutto quello che porto nel cuore e, attraverso di voi, mi ha dato l’opportunità di crescere nell’amore.

 

Cari sacerdoti, la vostra vicinanza mi ha permesso di condividere tanti momenti di questo cammino. Voi siete stati preziosi nell’aiutarmi a comprendere il senso del ministero affidatomi, maturando sulla strada della paternità attraverso il dono della vostra compagnia fraterna e sincera.

 

Nei giorni passati della fatica e della sofferenza, a causa del Covid 19, vi ho sentito accanto, con le vostre comunità, e mi ha fatto bene.

 

Vi auguro tanta pace e tanta speranza nel cuore, perché possiate essere operatori di grazia nel popolo a voi affidato. Non scoraggiatevi…mai.

 

Le promesse che tra poco rinnoveremo siano sempre la stella polare del cammino di ciascuno e ci aiutino a crescere nell’essere artigiani di bellezza nel cuore della Chiesa.

 

Cari uomini e donne della vita consacrata, anche a voi, esprimo la gratitudine del cuore per quelle pagine di condivisione che mi avete aiutato a scrivere in questi anni di cammino. L’unzione dello Spirito, che oggi invochiamo copioso, ravvivi sempre la gioia della vostra donazione totale, specchio seducente in cui ogni uomo e ogni donna possa trovare la gioia del vivere per Cristo e il suo Regno.

 

A voi laiche e laici tutti, popolo di Dio, ragione del nostro ministero presbiterale, desidero consegnarvi la gioia del cuore per avervi incontrato e conosciuto. Mi avete amato con sincera gratuità, confermandomi nella fede attraverso la vostra. Una fede semplice, robusta, generosa.

Il Signore vi ama e vi conduce, nonostante le fatiche e le difficoltà che siete chiamati a vivere. Non dimenticatelo mai, Egli vi accompagna e vi sostiene ponendovi accanto l’intercessione amorevole della Vergine Santa, tanto cara al vostro cuore.

Questa terra ha bisogno di voi, questa Chiesa ha bisogno di voi. Siate fieri delle vostre origini e tradizioni. Senza mai ripiegarvi su facili e narcisistici compiacimenti, abbiate il coraggio di giocarvi la vita.

Lo Spirito Santo, sorgente della vita cristiana, ravvivi la grazia del battesimo e vi renda credenti credibili, proprio come il Beato Rosario Livatino che, ponendo ogni atto della sua vita sotto la tutela di Dio, ha reso una testimonianza feconda, ricca di speranza per le future generazioni.

 

Concludo dicendovi solo che ho cercato di volervi bene con la mia povera umanità, impastata di fragilità e limite, e che ve ne vorrò sempre.

 

Dio vi benedica tutti. PREGATE PER ME.

 

+ Giuseppe Satriano

 

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