Quarto giorno di ritiro del clero diocesano e 26° anniversario di ordinazione sacerdotale di S. E. Mons. Maurizio Aloise

“Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo veduto… contemplato… toccato, ossia il Verbo della vita… lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi” (1 Gv 1,1-3).

Come io vi ho amati, amatevi gli uni gli altri” (Gv 13,34).

In questo quarto giorno degli esercizi spirituali, padre Fabrizio ci ha fatto comprendere come possono nascere, nel nostro tempo, comunità ecclesiali che siano un “nuovo cominciamento”.
Il primo fondamento è la fede, quella vera, che è conoscenza del Dio di Gesù Cristo. Solo vivendo un’esperienza profonda, “che brucia nella carne”, di Lui, si può decidere di annunciarlo con gioia.
L’altro fondamento è vivere, all’interno della Chiesa, l’amore autentico, come quello di Gesù, che è arrivato fino all’estremo, cioè fino a dare la vita. Il “piccolo gregge”, infatti, ha ricevuto da Gesù il mandato, il compito urgente di vivere l’amore fraterno. Da “questo” tutti sapranno chi è Dio e comprenderanno la missione della Chiesa.
E oggi la comunione l’abbiamo sperimentata con maggiore intensità. L’occasione ci è stata offerta dal 26° anniversario di ordinazione sacerdotale del nostro Vescovo Maurizio, che affidiamo a Gesù, Buon Pastore, affinché continui a donargli saggezza, equilibrio, entusiasmo pastorale. Camminando insieme al suo presbiterio e a tutta la sua amata Chiesa Diocesana, egli possa edificare il Regno di Dio attraverso ciò che è essenziale: l’annuncio gioioso dell’Evangelo.

Il clero diocesano

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